Mondo
Fitofarmaci negli alimenti: pochi rischi in Europa
L'ultimo rapporto di monitoraggio pubblicato dall'Efsa evidenzia che più del 97% dei campioni di prodotti alimentari raccolti in tutta l'Ue nel 2015 soddisfaceva i limiti di legge, e poco più del 53% era privo di residui quantificabili
13 aprile 2017 | C. S.
Gli alimenti consumati nell'Unione europea continuano a essere in gran parte privi di residui di pesticidi oppure contengono residui che rientrano nei limiti di legge, evidenziano dati recenti dell'Efsa.
Nel 2015 i Paesi dichiaranti hanno analizzato 84341 campioni per 774 pesticidi. La maggior parte dei campioni (il 69,3%) proveniva da Stati membri dell'UE, da Islanda e da Norvegia; il 25,8% riguardava prodotti importati da Paesi terzi. L'origine dei campioni restanti non è stata comunicata.
Per il 2015 i prodotti analizzati sono stati melanzane, banane, broccoli, olio vergine di oliva, succo di arancia, piselli, peperoni, uva da tavola, grano, burro e uova.
Il tasso più alto di superamento dei limiti è stato registrato nei broccoli (3,4% dei campioni), seguito dall’uva da tavola (1,7%). In rari casi è stato riscontrato nell’olio d'oliva, nel succo d'arancia e nelle uova di gallina; in nessun caso nel burro.
Il 97,2% dei campioni analizzati rientrava nei limiti di legge consentiti dalla normativa UE. Il 53,3% dei campioni analizzati era privo di residui quantificabili, mentre il 43,9% conteneva residui che non superavano i limiti di legge. I limiti di legge sono stati superati nel 5,6% dei campioni provenienti da Paesi extra Unione, un calo rispetto al 6,5% del 2014.
Tra i campioni di alimenti per lattanti e bambini, il 96,5% era privo di residui oppure i residui rientravano nei limiti di legge.
Per quanto riguarda gli alimenti biologici, il 99,3% era privo di residui o conteneva residui nei limiti di legge.
La maggior parte dei campioni di prodotti di origine animale (l’84,4%) era privo di residui quantificabili
L'Efsa ha inoltre effettuato una valutazione del rischio alimentare basata sull’EUCP. Sia per l’esposizione di breve termine (acuta) sia per quella di lungo termine (cronica) l'Autorità ha concluso che il rischio per i consumatori era basso.
Gli stessi prodotti sono stati analizzati anche nel 2012, anno in cui il tasso di superamento complessivo calò lievemente dello 0,9% per arrivare allo 0,8% del 2015.
Potrebbero interessarti
Mondo
E' italiana la miglior barista al mondo dell’espresso italiano

Giulia Ruscelli è barista al Lovo Bar e Pasticceria di Forlì. Professionista da 14 anni, ma solo negli ultimi quattro specializzata nella tecnica della latte art, facendola diventare una personale grande passione
21 ottobre 2025 | 09:00
Mondo
Il cibo sprecato da ogni europeo: 130 chili all'anno

L'Unione europea ha generato 58,2 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, che comprendono parti commestibili e non commestibili, con un leggero aumento dello 0,7 % rispetto al 2022
20 ottobre 2025 | 11:00
Mondo
Certified Origins acquista Caro Nut ed entra nel nel mercato della frutta secca

Il mercato globale della frutta secca è stimato in oltre 12 miliardi di dollari nel 2024 e, secondo le proiezioni, raggiungerà 16,5 miliardi di dollari entro il 2030. In Nord America, in particolare, il valore del comparto è pari a circa 3 miliardi di dollari
18 ottobre 2025 | 12:00
Mondo
Papa Leone XIV e leader mondiali celebrano la Giornata mondiale dell’alimentazione

Sua Santità Papa Leone XIV ha parlato dell’uso inaccettabile del cibo come arma di guerra, che a suo dire contraddice tutto il lavoro di sensibilizzazione svolto dalla FAO negli ultimi otto decenni
17 ottobre 2025 | 12:00
Mondo
Prezzi troppo bassi per l'olio di oliva spagnolo, la campagna olearia 2024/25 un'occasione persa

Un euro in più per chilo di olio di oliva avrebbe significato circa 4.000 euro in più per azienda agricola in Spagna. La denuncia di UPA: "l’intenzione di pochi non è stata quella di generare valore per l’intero settore, ma di vendere molto e il più a buon mercato possibile, a spese degli olivicoltori."
17 ottobre 2025 | 09:00
Mondo
Cent'anni di storia dell'olivicoltura spagnola con la Fundación Patrimonio Comunal Olivarero

Sin dalla sua fondazione nel 1925, la Fundación Patrimonio Comunal Olivarero è stata la chiave nella difesa e nel consolidamento dell'olio d'oliva come motore economico, sociale e culturale in Spagna
15 ottobre 2025 | 09:00