Mondo

La Francia ricorre allo zuccheraggio per i vini della vendemmia 2012

Autorizzato l’arricchimento tramite zuccheraggio a secco nei dipartimenti di Aix-en-Provence, Nimes, Montpellier, Toulouse, Agen, Pau, Bordeaux e Bastia

29 settembre 2012 | C. S.

Mentre in Italia quest’anno i produttori di vino non potranno beneficiare degli aiuti per l’utilizzo dei mosti concentrati e rettificati, la Francia ha autorizzato l’arricchimento tramite zuccheraggio a secco in un'ampia zona del Sud del Paese (dipartimenti di Aix-en-Provence, Nimes, Montpellier, Toulouse, Agen, Pau, Bordeaux e Bastia). Queste zone, che come tutta l’Italia rientrano nella zona viticola C, normalmente dovrebbero utilizzare i mosti concentrati e rettificati per l’aumento della gradazione alcolica.

Si ripropone così il tema delle regole che i produttori di vini europei devono rispettare e che purtroppo non sono uguali per tutti. Infatti, seppure il provvedimento francese – autorizzato in via eccezionale – prevede che l’impiego del saccarosio utilizzato per gli arricchimenti sia soggetto a una tassa di 13 centesimi di euro/kg, di fatto questa disposizione determina una sostanziale disparità tra le produzioni di quei dipartimenti rispetto ai vini italiani e di tutto il resto del Mediterraneo.

Infatti, la deroga francese non è prevista in nessun altro Stato della zona viticola C (come ad esempio, Spagna, Portogallo e Grecia) e l'aumento di 1 grado della gradazione alcolica naturale con saccarosio costa circa il 75% in meno rispetto a quello ottenuto con i mosti concentrati.

Questa situazione danneggia inevitabilmente i vini italiani sui mercati internazionali con l’aggravante che il consumatore è del tutto inconsapevole dell’intera operazione: non esiste alcun obbligo di etichettatura della pratica dello zuccheraggio non solo per i vini del Nord Europa dove l’aggiunta di zucchero è definita “tradizionale”, ma adesso anche per quelli del sud della Francia dove l’aggiunta di zucchero è “eccezionale”, vini questi ultimi che sono in diretta competizione con i vini italiani.

Tra l’altro il provvedimento francese non sembra coerente con l’andamento climatico della campagna vitivinicola 2012, che anche in quei dipartimenti d’Oltralpe è stato caratterizzato dalla “canicule”, così come nel nostro Paese. Inoltre, anche le stime produttive francesi che prevedono una forte riduzione dei quantitativi (produzione stimata di 43 milioni di ettolitri con una riduzione del 15% rispetto allo scorso anno), farebbero attendere una maggiore gradazione zuccherina naturale delle uve.

Questa disparità di trattamento rilancia la necessità che, in sede di negoziati Ue, il nostro Paese sostenga la proposta di Coldiretti – attualmente già recepita tra gli emendamenti alla Ocm unica presentati al Parlamento europeo – di rendere obbligatoria l’indicazione in etichetta della eventuale aggiunta di saccarosio nei vini.

 

Potrebbero interessarti

Mondo

Il cibo sprecato da ogni europeo: 130 chili all'anno

L'Unione europea ha generato 58,2 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, che comprendono parti commestibili e non commestibili, con un leggero aumento dello 0,7 % rispetto al 2022 

20 ottobre 2025 | 11:00

Mondo

Certified Origins acquista Caro Nut ed entra nel nel mercato della frutta secca

Il mercato globale della frutta secca è stimato in oltre 12 miliardi di dollari nel 2024 e, secondo le proiezioni, raggiungerà 16,5 miliardi di dollari entro il 2030. In Nord America, in particolare, il valore del comparto è pari a circa 3 miliardi di dollari

18 ottobre 2025 | 12:00

Mondo

Papa Leone XIV e leader mondiali celebrano la Giornata mondiale dell’alimentazione

Sua Santità Papa Leone XIV ha parlato dell’uso inaccettabile del cibo come arma di guerra, che a suo dire contraddice tutto il lavoro di sensibilizzazione svolto dalla FAO negli ultimi otto decenni

17 ottobre 2025 | 12:00

Mondo

Prezzi troppo bassi per l'olio di oliva spagnolo, la campagna olearia 2024/25 un'occasione persa

Un euro in più per chilo di olio di oliva avrebbe significato circa 4.000 euro in più per azienda agricola in Spagna. La denuncia di UPA: "l’intenzione di pochi non è stata quella di generare valore per l’intero settore, ma di vendere molto e il più a buon mercato possibile, a spese degli olivicoltori."

17 ottobre 2025 | 09:00

Mondo

Cent'anni di storia dell'olivicoltura spagnola con la Fundación Patrimonio Comunal Olivarero

Sin dalla sua fondazione nel 1925, la Fundación Patrimonio Comunal Olivarero è stata la chiave nella difesa e nel consolidamento dell'olio d'oliva come motore economico, sociale e culturale in Spagna

15 ottobre 2025 | 09:00

Mondo

L'olivicoltura biologica in Spagna è in calo

Persi quasi 10 mila ettari di oliveti biologici in un solo anno in Spagna che continua però a vantare il primato europeo. Pochi olivi biologici in Andalusia mentre la provincia dove domina il bio è la Castilla-La Mancha

14 ottobre 2025 | 11:00