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IL GENOMA DELLA VITE E’ ORA PATRIMONIO DELL’UMANITA’

Il sequenziamento ha raggiunto la copertura di 11 volte il genoma della vite, individuando oltre 43.000 geni possibili. La mappa genetica complessiva della vite è stata pubblicata sulle banche dati internazionali, accessibili dall’intera comunità scientifica internazionale

24 marzo 2007 | R. T.

Il 20 marzo 2006 il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, annunciava l’imminente sequenziamento del genoma della vite ad opera di un team di ricercatori dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Oggi, a quasi un anno di distanza, arriva un altro annuncio importante: la pubblicazione dell’intero codice genetico sulle banche dati internazionali ed accessibili dall’intera comunità scientifica internazionale via internet.
In altre parole, ora, il genoma della vite è patrimonio dell’umanità. Significa che l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, grazie al lavoro svolto in collaborazione con le due società americane, Myriad Genetics inc. di Salt Lake City e 454 Life Science di Boston, fornisce alla comunità scientifica internazionale le informazioni genetiche contenute nel genoma, ponendo le basi oggettive per il miglioramento di alcune caratteristiche qualitative dei vitigni attualmente coltivati e per la costituzione di nuove varietà.
Il sequenziamento complessivo ha raggiunto la copertura di 11 volte il genoma della vite, per una copertura totale di oltre 400 milioni di nucleotidi, individuando oltre 43.000 geni possibili.
L’apprezzamento per gli sforzi compiuti si è materializzato anche con il finanziamento da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca di un progetto relativo alla postgenomica della vite (caratterizzazione dei geni) che ammonta complessivamente ad un milione e mezzo di euro.

Il plauso della comunità scientifica internazionale
Il lavoro di sequenziamento del genoma della vite è stato presentato con successo all’annuale congresso internazionale sui genomi di piante ed animali (link esterno) di San Diego in California. I ricercatori dell’istituto Agrario hanno presentato dettagli relativi alla sequenza completa del genoma della vite, riscuotendo il plauso della concorrenza internazionale per l’ottimo lavoro svolto e per il contributo alla conoscenza realizzato negli ultimi anni.
Apprezzamenti per l’importante risultato raggiunto sono pervenuti dall’American Society of Viticulture and Enology, e dalla South African Society of Enology and Viticulture che hanno espressamente invitato i ricercatori dell’Istituto Agrario a partecipare ai loro convegni presentando i risultati. Dalla Germania, invece, sono pervenuti gli inviti a partecipare a due convegni: “The Future of Genome Research in the Light of Ultrafast Sequencing Technology” e “Rebenzuechtagung”, il meeting nazionale tedesco sul miglioramento genetico della vite.

L’impegno ora si sposta sulle applicazioni pratiche
A seguito di questi avanzamenti, ed in particolare grazie al sequenziamento del genoma, oggi l’Istituto Agrario può avvalersi della più ricca banca dati mondiale di marcatori molecolari.
Tramite le collaborazioni attivate con importanti centri di ricerca e università e in seguito all’attivazione presso l’Istituto Agrario di un progetto finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, denominato “Valorizzazione dei Programmi di Sequenziamento dei Genomi”, che consentirà l’acquisizione di risorse umane aggiuntive e competenze specifiche di valore internazionale nel campo della post-genomica, ci si aspetta una notevole capacità di traslazione di ricerche avanzate in prodotti concreti per il territorio.
Tra i risultati previsti ci saranno un ulteriore arricchimento della collezione viticola IASMA, già rinomata in Europa ed un forte impulso alle attività di miglioramento genetico, iniziate parecchi anni fa e rinforzate negli ultimi cinque, a seguito del finanziamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Complessivamente queste informazioni porranno le basi per una vera e propria evoluzione del miglioramento genetico viticolo, in primis a favore dell’agricoltura trentina, per allargarsi poi su scenari internazionali.

Fonte: Iasma

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