Crisi e opportunità dell'olivicoltura nazionale: Toscana specchio d'Italia
Aumentano le olivete abbadonate. In crescita anche la richiesta di olio extra vergine di oliva buono e garantito. Apparenti contraddizioni che meritano una riflessione, a Firenze il prossimo 26 maggio
Il mondo olivicolo-oleario italiano vive un periodo di forti contraddizioni.
Finita la parentesi delle opposizioni e della guerra all'interno della filiera, oggi si guarda in profondità nel settore e la Toscana, considerata da sempre il bengodi dell'olivicoltura nazionale, è lo specchio delle contraddizioni di questo periodo.
La produzione cala, soprattutto a causa dell'abbandono degli oliveti che ormai sfiora il 30%, ma la richiesta di olio buono e certificato è in aumento.
Aumenta la richiesta, mentre l'offerta calata.
Un apparente controsenso se non consideriamo il clima di sfiducia dell'olivicoltura toscana e nazionale, con quotazioni ballerine, scarsa professionalità degli operatori, gestione agronomica approssimativa e costi di produzione alle stelle.
La qualità si paga, è vero, ma c'è oggi l'opportunità di remunerare adeguatamente l'olio toscano, ma anche quello italiano, se si riescono a combattere realmente le frodi, anche attraverso analisi oggettive anche se non uffficiali.
Crisi e opportunità dell'olivicoltura toscana saranno il tema dell'incontro del prossimo 26 maggio, dalle ore 10.30 presso la sala stampa dello stadio Artemio Franchi di Firenze (Via Manfredo Fanti 4).
Al dibattito su "riflessioni sul settore olivicolo fra difficoltà e nuovi scenari di sviluppo" interverranno:
Fabrizio Filippi - Presidente IGP Toscano
Christian Sbardella - Responsabile marketing e comunicazione IGP Toscano
Riccardo Gucci - Università di Pisa
Maurizio Servili - Università di Perugia
Francesco Paolo Fanizzi - Università del Salento
Marco Remaschi - Assessore all'agricoltura Regione Toscana
Sono previsti interventi dei principali esponenti del mondo olivicolo-oleario italiano.
Modera: Alberto Grimelli - Teatro Naturale