Salute

L’olio extra vergine d’oliva è anche dietetico

Lo studio dimostra che l’acido oleico viene tramutato, nell’intestino, in un ormone che contribuirebbe a tenere lontani gli spasmi della fame

11 ottobre 2008 | Marisa Giuliani

La ricerca è stata condotta congiuntamente da un gruppo di ricercatori statunitensi e italiani che hanno recentemente pubblicato i risultati su Cell Metabolism qualche giorno fa (link esterno).

La ricerca indica che una volta che l’acido oleico raggiunge l’intestino, viene convertito in un ormone lipidico, l’oleoiletanolamide (OEA) che contribuirebbe a tenere lontani gli spasmi della fame.

Studi precedenti avevano evidenziato che quando si mangia viene stimolata la produzione di oleoiletanolamide da parte delle cellule che rivestono l’intestino e che la somministrazione farmacologica di questo ormone diminuiva la frequenza dei pasti chiamando in causa recettori chiamati PPARa (peroxisome proliferator-activated receptors a).

Il nuovo studio mostra che l’infusione di grasso nell’intestino piccolo stimola il rilascio di oleoiletanolamide, mentre ciò non accade con carboidrati e proteine.
La ricerca evidenzia che per produrre l’ oleoiletanolamide viene utilizzato l’acido oleico introdotto con la dieta.
Nel loro insieme queste osservazioni suggeriscono che l’attivazione del rilascio di oleoiletanolamide nell’intestino piccolo serva come sensore di collegamento tra consumo di grassi e sazietà.

“I dati che abbiamo raccolto – hanno dichiarato i ricercatori – mostrano che l’ oleoiletanolamide è un segnale fisiologico chiave che collega in modo specifico il consumo di grassi al senso di sazietà tra pasti successivi.”

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