Salute
Si torna a battagliare sulla salubrità dell’olio extra vergine d’oliva
Secondo uno studio tedesco, pubblicato con grande evidenza sul quotidiano “Die Welt”, favorirebbe l’arteriosclerosi, proprio mentre oncologi di fama mondiale ne celebrano le proprietà nella prevenzione contro il cancro
02 febbraio 2008 | Ernesto Vania
Il consumo di olio di oliva favorisce lâinsorgere dellâarteriosclerosi.
Lo rivelerebbe una ricerca di due studiosi tedeschi dellâUniversità di Munster, pubblicata con grande evidenza sulla pagina scientifica del quotidiano âDie Weltâ.
Dallo studio condotto per quattro mesi sui porcellini dâIndia è emerso che lâolio dâoliva provoca un incremento dellâattività dellâenzima âPP2Câ, responsabile della morte delle cellule situate sulle pareti interne dei vasi sanguigni. Alle cavie sono stati somministrati alimenti ricchi di acidi oleosi ed è stato riscontrato che il loro cuore si è ridotto di volume e di peso, con danni alla muscolatura cardiaca. Lo stesso fenomeno è stato riscontrato in successivi esami di laboratorio, in cui la somministrazione di acidi grassi insaturi ha danneggiato sia la muscolatura cardiaca che le pareti dei vasi sanguigni.
âEâ necessario rivedere il luogo comune che lâolio dâoliva faccia bene alla saluteâ ha dichiarato al giornale il farmacologo Josef Krieglstein, che ha condotto allâindagine insieme alla collega Susanne Klumpp. Krieglstein non si spinge fino a sconsigliarne lâuso, ma avverte che âadesso si possono avere dei dubbi sullâunivoca raccomandazione dellâolio dâoliva, che ha anche i suoi aspetti negativiâ per il cuore e la circolazione sanguigna.
Lo studioso tedesco non contesta peraltro che la dieta mediterranea possa ridurre il rischio di infarto perchè, osserva, lâolio dâoliva è solo una delle sue tante componenti.
Mentre sul comparto oliandolo pioveva questa brutta notizia, aggravata dal fatto di essere stata diffusa e pubblicata in un mercato importante per lâextra vergine italiano, da Roma giungevano notizie più che positive.
Sarebbe infatti lâolio dâoliva lâarma primaria per impedire lâinsorgenza del cancro. Lo ha rivelato Massimo Lopez, direttore del dipartimento di Oncologia dellâIstituto dei Tumori di Roma, membro del Comitato Scientifico della Human Health Foundation (Fondazione nata a Spoleto nel 2006 che punta alla lotta ai tumori) e autore del libro âCancro: conoscerlo per imparare a sconfiggerloâ.
Lopez ha sottolineato come una dieta corretta aiuti a eliminare il 25% dei tumori e soprattutto lâutilizzo dellâolio di oliva sia un importante coadiuvante di alcuni processi che possono inibire lâinsorgenza del cancro, oltre ad essere di aiuto alla prevenzione.
âSotto questo secondo aspetto â ha spiegato Lopez durante il seminario â poiché nel 20% dei tumori alla mammella è espresso lâHER2, un recettore della crescita che stimola la cellula cancerosa a proliferare, è appurato come lâolio di oliva inibisca lâiperespressione, ovvero lâeccesso di questo ricettore, che favorisce il processo di cancerogenesi. Dal punto di vista terapeutico, inoltre, lâolio di oliva coadiuva lâazione del farmaco Herceptin che interferisce con il recettore HER2, bloccando la proliferazione del tumore della mammella. Nella dieta mediterranea viene usato lâolio di oliva, dotato di componenti assolutamente efficaci non solo nella prevenzione, attraverso lâacido oleico e gli antiossidanti, ma anche nella cura del cancro, favorendo lâazione di alcuni farmaci che si usano contro il tumoreâ.
Lopez ha ancora una volta denunciato le cause più importanti dellâinsorgere del cancro: âtabacco e cattiva alimentazione â ha precisato - sono rispettivamente responsabili del 70% dei tumori di oggi. Sono questi i due elementi di una vera âprevenzione primariaâ. Quanto alla dieta, Lopez ha sottolineato come âlâuso dellâolio di oliva, per la presenza dellâacido oleico e della luteina sia fondamentale anche per la fluidificazione della membrana cellulareâ. Olio di oliva, un condimento che insieme al consumo di pesce e alle verdure cotte e crude sono le âarmi migliori per prevenire lâinsorgenza dei tumoriâ. Da combattere poi lâeccesso dei grassi âcausa di un aumento dei tumori del cancro del colon, della mammella e della prostataâ.
Potrebbero interessarti
Salute
Il gusto dolce arriva al cuore: una nuova via per la regolazione cardiaca
In una scoperta sorprendente, gli scienziati hanno scoperto che il cuore possiede recettori del gusto dolce, simili a quelli sulle nostre lingue, e che stimolare questi recettori con sostanze dolci può modulare il battito cardiaco
08 dicembre 2025 | 11:00
Salute
L'oleuropeina allevia i danni ai nervi sciatici
La somministrazione di oleuropeina aumenta significativamente la velocità di conduzione nervosa, riduce significativamente lo stress ossidativo e migliora l'integrità neuronale e la mielinizzazione, superando gli effetti della somministrazione dell'antiepilettico
07 dicembre 2025 | 11:00
Salute
Il caffè quotidiano può rallentare l'invecchiamento biologico
Bere fino a quattro tazze di caffè al giorno è associato a telomeri più lunghi. Questo suggerisce un potenziale rallentamento dell’invecchiamento biologico di circa cinque anni
07 dicembre 2025 | 09:00
Salute
Le fibre alimentari nella prevenzione oncologica
Attraverso quali meccanismi le fibre proteggono dai tumori? I meccanismi ipotizzati sono molti, tra cui quelli legati all'effetto sul tumore del colon-retto, che riguardano l’aumento della velocità del transito intestinale e la riduzione del tempo di contatto della mucosa con sostanze potenzialmente cancerogene
05 dicembre 2025 | 11:00
Salute
L'olio d'oliva in dermatologia: unire le tradizioni antiche con la moderna medicina
E’ evidente il potenziale delle olive nelle applicazioni dermatologiche, evidenziandone i benefici naturali, accessibili e terapeutici. L'olio d'oliva e la dieta mediterranea potrebbero offrire trattamenti complementari promettenti per una serie di condizioni cutanee
03 dicembre 2025 | 15:00
Salute
Attenzione alle bevande zuccherate: l'azione infiammatoria del fruttosio
Il fruttosio può innescare le cellule immunitarie per reagire in modo eccessivo alle tossine batteriche. Questa sensibilità aumentata può contribuire a un maggiore rischio di infezione. Gli effetti potrebbero essere ancora più pericolosi nelle persone con malattie metaboliche
03 dicembre 2025 | 12:00