Mondo
Tra biologico e biodiversità, primato italiano in Europa e nel mondo
Il primato spetta ai prodotti ortofrutticoli. Seguono, a ruota, gli oli d’oliva, i formaggi, i prodotti a base di carne, e altre ghiotte tipicità. Una realtà produttiva, quella delle eccellenze, in forte crescita, soprattutto nel Mezzogiorno
14 febbraio 2009 | Pasquale Di Lena
Câè unâItalia di qualità che esprime primati importanti che pochi conoscono. Per esempio quelli del nostro agroalimentare.
Ci ha pensato la Fidal (Federazione dellâAtletica Leggera), con la sua âCasa Italiaâ, a metterli in luce, e non poteva essere diversamente visto che è una organizzazione che di primati se ne intende, grazie ai nostri numerosi campioni, alcuni dei quali nella leggenda.
La scoperta, da parte di Casa Italia, di questi nostri primati agroalimentari ha portato alla ideazione e nascita di una maratona molto particolare, quella finalizzata alla promozione del âgusto e delle bellezze dâItaliaâ, costituita da una serie di tappe in Austria e in Germania, prima di raggiungere, nella metà di agosto, Berlino e accompagnare, con i profumi ed i sapori delle nostre eccellenze alimentari e dei nostri vini, le prestazioni dei nostri atleti ai Campionati del mondo di Atletica Leggera.
Parto dal primato delle Dop e Igp, i prodotti di qualità certificata che rappresentano, con lâorigine, territori ricchi di storia, di cultura e di tradizioni, soprattutto culinarie; ambienti e paesaggi particolari; oltre 100.000 aziende che sono, a giusta ragione, da considerare lâanima di questi prodotti; un giro di affari che tocca i dieci miliardi di euro, di cui otre il 90% riferito a due prosciutti (Parma e San Daniele) e a due formaggi (Grana padano e Parmigiano reggiano), le eccellenze più diffuse per la disponibilità di quantitativi sufficienti per una loro ampia diffusione.
Anche gli ultimi dati, fine settembre 2008 lâItalia, danno allâItalia, con 173 prodotti certificati, il primato nella graduatoria europea dei prodotti Dop e Igp riconosciuti, le eccellenze qualitative del nostro agroalimentare.
Poco più del 20% del paniere europeo complessivo (820), con la Francia che segue da vicino (161) e poi più distanti la Spagna (117), il Portogallo (114), la Grecia (86), a dimostrare, se ce ne fosse bisogno, il valore del Mediterraneo, con i Paesi che gravitano su questo bacino tutti impegnati a mettere in mostra il loro ricco patrimonio agroalimentare, fatto di eccellenze qualitative.
Segue, a ruota, la Germania con 73 riconoscimenti. Tutti insieme questi sei paesi coprono il 90% del paniere europeo
La Regione Emilia âRomagna è quella che registra il maggior numero di certificazioni, seguita dal Veneto; Lombardia, Toscana e poi tutte le altre.
Per quanto riguarda i prodotti il primato spetta agli ortofrutticoli (55); a seguire gli oli dâoliva (38); i formaggi (35); i prodotti a base di carne (29). Le rimanenti denominazioni sono pari a 16 e si riferiscono alla panetteria; carne fresca e altri prodotti di origine animale; a spezie e olive da tavola.
Le aziende più numerose sono quelle olivicole, più della metà , seguite da quelle dei formaggi e poi da quelle che producono ortofrutta. In totale sono circa 80 mila aziende agricole, per una superficie coltivata che supera i 130 mila ettari.
Poco più della metà di queste aziende sono al Nord, dove è anche ubicato il 58% degli allevamenti, mentre il sud detiene oltre il 50% della superficie coltivata.
Le aziende di trasformazione e di stoccaggio superano le 6.000 unitÃ
Una realtà produttiva, quella delle eccellenze qualitative, in forte crescita, soprattutto nel Mezzogiorno a rappresentare territori vocati alla qualità .
I prodotti Dop sono anche quelli più clonati sul mercato mondiale, tantâè che si calcola che la pirateria sottrae al nostro mercato tra i 50 e i 60 miliardi.
357 Denominazioni di origine ( 41 Docg e 316 Doc) e 120 Igt ( indicazioni geografiche tipiche) è il primato espresso dalla nostra vitivinicoltura, con alcune migliaia di tipologie di vino che ci permettono di presentare territori tra i più noti al mondo, che hanno come testimoni queste vere e proprie preziosità . Una realtà che ci ha permesso di dare quella immagine di successo che, oggi, vivono i nostri vini sui mercati del mondo e di consolidare il primato della nostra esportazione.
Ed ancora, il primato in Europa nel campo delle produzioni biologiche, con 50 mila aziende coinvolte, pari a 1/3 delle imprese biologiche attive europee, e oltre 100.000 ettari di superficie interessata, soprattutto per le produzioni ortofrutticole.
Infine, il primato della biodiversità :
- 221 vitigni autoctoni che, con le loro uve, partecipano alla composizione di quel patrimonio unico al mondo che sono, come si diceva sopra, le migliaia di tipologie di vini frutto della storia, della cultura, della passione dei nostri bravi produttori e trasformatori, della diversità , non solo ampelografia, ma anche di quella orografica e della natura dei terreni;
- oltre 400 varietà di olivo autoctone, più del doppio di quelle che sono a caratterizzare lâolivicoltura del resto del mondo, compreso il quadro di biodiversità dei paesi mediterranei.
Già oggi si parla di 350 tipi di olio, un patrimonio che nessun altro Paese al mondo può vantare.
Con la realizzazione de â LâOlivoteca dâItaliaâ, un progetto che verrà presentato ufficialmente a Trieste, lâ8 di marzo, in occasione della bella manifestazione âOlio capitaleâ: link esterno
Un insieme di primati che danno valore e significato alla nostra agricoltura ed alla sua centralità e modernità , e, quindi, possono servire per comunicare al consumatore le peculiarità di ognuno di questi primati, che stanno a significare qualità , diversità , tracciabilità , qualità ambientale, ricchezza di offerta finalizzata a soddisfare al meglio il consumatore, anche il più esigente.
Primati che rappresentano una grande opportunità per competere e vincere sui mercati del mondo.
Bibliografia
Fonti:
· Dop e Igp, elaborazione Ismea su dati Ue
· “Atlante Qualivita – I prodotti agroalimentari italiani Dop, Igp, Sgt” edizione 2008, realizzato dalla Fondazione Qualivita ;
· Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
· la Carta dei vini Doc e Docg, XVIII edizione, edita dalla Enoteca Italiana di Siena con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
· Viaggio attraverso i vitigni autoctoni italiani di L. Paolini, ed. Enoteca Italiana
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