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L'inerbimento dell'olivo e il rischio di incendi

L'inerbimento dell'olivo e il rischio di incendi

I regolamenti richiedono il mantenimento della copertura vegetale senza lavorazione del suolo al fine di accedere agli ecoschemi della PAC, che impediscono pratiche agronomiche di base come l'interramento dei residui vegetali

14 giugno 2025 | 11:00 | C. S.

L'organizzazione agricola Asaja Cordoba ha denunciato che gli attuali obblighi derivanti dalla Politica Agricola Comune (PAC), in particolare quelli relativi alla gestione dell'inerbimento negli oliveti, stanno generando un grave rischio di incendi nella provincia. L’ultimo caso si è verificato a Santaella (Cordova), dove numerosi ettari di uliveti sono bruciati

Asaja ricorda che questo problema si è già manifestato nel 2024, con incendi simili a Montoro, e avverte che la situazione è ancora più pericolosa quest’anno a causa delle piogge primaverili, che hanno favorito l’eccezionale crescita delle erbe e, quindi, di materiale combustibile.

I regolamenti richiedono il mantenimento della copertura vegetale senza lavorazione del suolo al fine di accedere agli ecoschemi della PAC, che impediscono pratiche agronomiche di base come l'interramento dei residui vegetali. Inoltre, gli strumenti consentiti, come i trincia, lavorano per attrito e possono generare scintille quando colpiscono pietre, il che aumenta esponenzialmente il rischio di incendio.

Asaja critica aspramente la "lentezza" burocratica e invita il Consiglio e il Ministero dell'Agricoltura ad autorizzare l'eliminazione degli inerbimenti nelle colture legnose, sia in asciutto che irrigate, da marzo, senza aspettare la domanda prevista per il 2026.

L’attuale PAC, con la sua burocrazia in eccesso e le misure ideologiche senza una base scientifica, sta causando danni reali e misurabili alle campagne andaluse. 

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