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Cambio di passo per la Tunisia dell'olio di oliva: sempre meno Europa, sempre più Africa e Asia

La Tunisia ha fatto il punto sull'export di olio di oliva dal Paese negli ultimi quattro mesi e, sebbene i volumi siano lusinghieri, il bilancio non è positivo visto l'annuncio di un profondo cambio di passo nelle politiche olearie
10 marzo 2025 | 15:00 | C. S.
Il capo del governo tunisino, Kamel Madouri, ha presieduto un consiglio ministeriale al Palazzo della Kasbah venerdì 7 marzo 2025, dedicato al monitoraggio dell’esportazione di olio d’oliva.
L'incontro ha riunito diversi ministri e alti funzionari, tra cui i titolari dei portafogli di commercio, economia, agricoltura, finanza, trasporti e il governatore della Banca centrale.
Secondo il ministro del Commercio e dello Sviluppo delle esportazioni, le esportazioni di olio d'oliva tunisino sono aumentate in modo significativo negli ultimi quattro mesi. I principali mercati rimangono l'Unione europea, ma il governo sta cercando di diversificare le destinazioni, in particolare in Africa e in Asia, dove le opportunità rimangono in gran parte sottosfruttate.
La riunione è anche servita a serrare le fila in un momento di grave difficoltà per il settore, alle prese con prezzi bassi e manovre speculative che hanno creato voragini finanziarie per molti operatori.
A seguito dlela riunione sono state varate misure a breve termine ma anche una nuova progettualità.
Nel 2025 sarà mantenuto un programma nazionale di promozione dell'olio d'oliva sul mercato locale, con prezzi preferenziali per i consumatori.
La ristrutturazione dell'Ufficio nazionale dell'olio di oliva è all'ordine del giorno per migliorare la gestione e accelerare la modernizzazione del settore.
Tra le misure immediate:
- una sovvenzione del 50% dei costi del trasporto marittimo per tutte le destinazioni tranne Francia, Italia e Spagna e 70% per il trasporto aereo
- l'estensione della validità delle fatture all'esportazione da 1 a 6 mesi.
- l'introduzione di un meccanismo di recupero valutario per le imprese che affrontano ritardi nei pagamenti.
- la proroga dei termini di pagamento per gli esportatori di olio d'oliva.
- la revoca del requisito di approvazione preventiva dell'esportazione.
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