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Gli allarmi sull'olio extravergine di oliva nell'Unione europea
Più che triplicati i casi di allarmi tramite il sistema RASFF sull'olio extravergine di oliva nell'Unione europea: 182 notifiche di frode e non conformità relative all’olio d’oliva dall’inizio del 2023
30 luglio 2024 | T N
La truffe sull'olio extravergine di olivo sono in rapido aumento.
Nel primo trimestre del 2018, l’Unione europea aveva registrato solo 15 casi di frodi sull'olio extravergine di oliva attraverso il sistema di allerta rapido RASFF. Questo numero è salito a un record di 50 casi nei primi tre mesi di quest’anno, più di un triplo aumento, secondo i dati raccolti dal quotidiano ingliese The Guardian.
Gli allarmi riportati sul RASFF parlano di oli contaminati con sostanze non autorizzate come pesticidi, oli minerali e in un caso frammenti di vetro. Sono poi stati segnalati molti casi in cui l’olio extra vergine di oliva è stato giudicato adulterato, ad esempio mescolato con oli di qualità inferiore o più economici, casi in cui l’olio vergine di oliva è stato etichettato come extra vergine (un olio non raffinato di qualità superiore con un’acidità inferiore) e diversi casi di etichettatura di origine fuorviante o falsa.
Delle 182 notifiche di frode e non conformità relative all’olio d’oliva inviate all’UE dall’inizio del 2023, 54 riguardavano prodotti provenienti dall’Italia, 41 dalla Spagna e 39 dalla Grecia.
A febbraio, in un tipico esempio, la Germania ha segnalato un caso proveniente da Israele di “olio lampante”, una qualità considerata non adatta al consumo umano senza ulteriore raffinazione, commercializzato come “olio extra vergine di oliva”.
Un portavoce della Commissione Europea ha affermato che il numero maggiore di notifiche nel sistema non indica un rischio esacerbato per i consumatori: “Il numero annuale più alto di notifiche riportate è la prova di migliori scambi tra le autorità competenti degli Stati membri e della loro vigilanza verso le frodi nella filiera agroalimentare”.