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L'olivo tradizionale può sopravvivere col riconoscimento del valore sociale e ambientale

L'olivo tradizionale può sopravvivere col riconoscimento del valore sociale e ambientale

L'abbandono degli oliveti tradizionali in Spagna è un allarme e si propone la nascita di una marchio ombrello che faccia riconoscerne qualità e distintività

22 luglio 2024 | C. S.

In Spagna da diversi anni esiste un'assicazione che si occupa di tutelare le istanze dell'olivicoltura tradizionale iberica, un sistema agricolo da due milioni di ettari, su mille comuni e con 400 mila famiglie che se ne occupano.

L'Associazione degli Oliveti Tradizionali, Asolite, ora lancia l'allarme sul sopravvivenza di tale modello che non è solo economico ma anche sociale, ambientale e culturale.

Oggi, con l'aumento dei costi e le difficoltà nell'accesso alla forza lavoro, si abbandonano gli oliveti tradizionali, visto che vengono considerati redditizi solo gli oliveti di alta produzione, ma con prodotti diversi in qualità e coinvolgimento sociale e ambientale.

Se l'oliveto tradizionale spagnolo rimanesse in questa situazione di bassa redditività e fosse parzialmente abbandonato, trascinerebbe il mercato dell'olio in una situazione di deficit produttivo cronico, visto che gli impianti superintensivi rappresentano solo una piccola quota del complesso produttivo. Oltre a questo si verrebbe a creare un enorme problema sociale e ambientale, legato all'abbandono della popolazione rurale legata al territorio dell'oliveto tradizionale.

Asolite chiede che l'oliveto tradizionale possa sopravvivere e che la competitività debba provenire da cifre assolutamente differenziate che riconoscono la loro qualità di prodotto, senza che altri tipi di oliveti industriali possano appropriarsi del proprio messaggio al consumatore.

A tal fine, le linee guida per la sopravvivenza del settore passano attraverso la nascita di un marchio collettivo, per un diverso posizionamento rispetto all'olio da oliveti superintensivi e una ricerca di mercati ad alto valore aggiunto, fondi pubblici per il miglioramento della competitività degli oliveti tradizionali, limitazioni all'olivicoltura superintensiva, tipica di fondi di investimento, che vuole redditi in tempi rapidi a discapito dell'economia sostenibile, con valori sociali e ambientali, dell'olivicoltura tradizionale.

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