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I Georgofili inaugurano l'anno accademico: bilanciamento tra globalismo e sovranismo

I Georgofili inaugurano l'anno accademico: bilanciamento tra globalismo e sovranismo

Esiste una prospettiva negativa per la capacità produttiva dell’agricoltura europea e bisogna invertire la rotta con una nuova interpretazione di sicurezza alimentare 

08 aprile 2022 | C. S.

Si è svolta questa mattina nel Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio a Firenze, la cerimonia ufficiale di inaugurazione del 269° anno accademico dei Georgofili. Dopo due anni di pandemia, finalmente in presenza, con un pubblico molto numeroso tra accademici e autorità.

Dopo i saluti della Vicesindaca Alessia Bettini - "Solo attraverso la conoscenza, la ricognizione scientifica dei fenomeni che ci circondano, possiamo mettere in campo le migliori politiche con una visione al passo coi tempi, solo così possiamo ritrovare la rotta in questi tempi complicati e l'Accademia dei Georgofili deve essere la nostra bussola. Un onore portare i saluti dell'amministrazione a questa cerimonia"- e la relazione del Presidente Massimo Vincenzini, la Prolusione è stata svolta dall'Accademico Onorario

Maurizio Martina, Vicedirettore della Fao, sul tema: “La sicurezza alimentare alla prova dei mutamenti in atto”. Martina non ha potuto essere presente a causa di un consiglio speciale della Fao, pertanto si è collegato per i saluti ed ha inviato un video con il suo discorso.

Il Presidente dell’Accademia dei Georgofili ha per prima cosa espresso la sua soddisfazione di vedere di nuovo gli Accademici riuniti, dopo ben due anni di cerimonia vissuta solo in modalità digitale, anche se ha sottolineato le attuali forti preoccupazioni conseguenti il conflitto scoppiato con l’invasione armata della Russia nei confronti dell’Ucraina.

A seguito di questa guerra, ha sottolineato Vincenzini, “si potrebbe arrivare ad una seria difficoltà a reperire alcuni prodotti agricoli di base, intaccando un bene che credevamo, almeno in Europa, definitivamente acquisito: la sicurezza alimentare”. Per questo motivo l’agricoltura è così improvvisamente balzata al centro dell’attenzione della politica nazionale, europea ed internazionale, tanto da sollevare interrogazioni e riflessioni sulle misure adottate per il settore agricolo solo pochi mesi prima dell’inizio della guerra, quando nel corso del 2021 la Politica ha assunto importanti decisioni, ispirate a conseguire un modello di sviluppo sostenibile e, quindi, finalizzate a ottenere nel breve periodo un cambiamento di paradigma da parte di tutte le attività produttive, inclusa, logicamente, l’attività agricola.

Il Presidente Vincenzini ha dichiarato: “Possiamo certamente fare affidamento sulla continuità di azione dei Georgofili nell’affrontare le nuove sfide, anche e soprattutto alla luce dei nuovi scenari che si andranno a delineare con il proseguo del conflitto e con le già emergenti ripercussioni delle sanzioni economico-finanziarie poste alla Russia. Anzi, l’impegno profuso dagli Accademici nel 2021 è stato decisamente rilevante, concretizzandosi in numerosi convegni scientifici e in articolati documenti scritti di cui è stata data ampia diffusione non solo tra gli addetti ai lavori, grazie a una precisa strategia adottata dal Consiglio Accademico per facilitare la divulgazione e la consultazione di tutto ciò che viene dibattuto e redatto”. Il Presidente ha ricordato che, nel 2021, l’Accademia ha visto realizzati oltre 60 eventi scientifici, con il coinvolgimento di oltre 575 relatori; ma soprattutto si è soffermato su come, proprio valutando le scelte strategiche della Pac, tutti gli esperti abbiano concordato su una prospettiva negativa per la capacità produttiva dell’agricoltura europea: “Come rappresentanti della comunità scientifica agraria non possiamo non affermare, ancora una volta, che quelli della produzione e della sostenibilità non sono e non devono essere visti come due percorsi antitetici”.

Vincenzini ha ricordato l’importante lavoro svolto dai Georgofili in occasione del vertice dei Ministri dell’agricoltura del G20, tenutosi a Firenze nel settembre 2021 quando, nei giorni precedenti ed immediatamente successivi, è stata organizzata una nutrita serie di eventi scientifici su tematiche direttamente riguardanti l’agricoltura e le sfide che essa dovrà affrontare e vincere per cogliere gli obiettivi attesi entro il 2050. Il ventaglio di argomenti trattati, pur non pretendendo di essere esaustivo, ha offerto un ampio orizzonte tecnico-scientifico aggiornato e competente su tematiche di rilevanza mondiale per il settore primario e “ancora una volta, l’Accademia dei Georgofili, attraverso l’operato volontario dei propri membri, ha voluto offrire il proprio contributo alla conoscenza e mettere a disposizione di tutti, decisori politici, operatori e cittadini, la propria competenza, nella viva speranza che possa essere utile e, magari, utilizzata per il bene comune”. “Il giorno della chiusura dei lavori del G20 dell’Agricoltura, l’Accademia dei Georgofili è stata onorata della visita, presso la propria sede, del Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu”, ha sottolineato Vincenzini.

E’ quindi iniziato lo svolgimento della Prolusione di Maurizio Martina, il quale ha innanzi tutto ringraziato i Georgofili dell'invito sottolineando la centralità e l'importanza del lavoro svolto dall'Accademia dei Georgofili.

La sua Prolusione, intitolata “La sicurezza alimentare alla prova dei mutamenti in atto”, ha affrontato appunto il tema della sicurezza alimentare messa a rischio oggi dalla guerra, dalla pandemia e dai cambiamenti climatici, evidenziando innanzi tutto come l'aumento della produzione alimentare globale sia necessario tanto quanto l'uguaglianza di accesso al cibo.
Martina ha analizzato la problematica su tre fronti: come primo, il nesso tra fame e guerra che si alimentano reciprocamente e ci costringono a dover valutare per il futuro una sorta di bilanciamento tra globalismo e sovranismo, per coniugare in forme nuove e sostenibili l'autonomia strategica agricola con l'apertura dei mercati e la cooperazione. Il secondo fronte è quello della trasformazione climatico-ambientale che impatta sempre più sui sistemi agricoli di tutto il mondo, riducendo drasticamente le rese di colture fondamentali e inginocchiando i Paesi in via di sviluppo; a questo proposito, Martina ha evidenziato come l'agricoltura non debba essere considerata parte del problema ma una soluzione ad esso, ricordando l'importanza dell'approccio "One Health", di un'unica strategia di protezione della salute di uomini, animali e ambiente, come ci ha insegnato la pandemia. Infine, l'ultimo fronte analizzato dal Vicedirettore della Fao è stato quello dell’importanza fondamentale dell'innovazione, della ricerca e della tecnologia al servizio della sostenibilità “integrale” (ambientale, sociale ed economica) dei sistemi alimentari. Martina ha sottolineato che le politiche pubbliche dovrebbero operare per estendere il più possibile l'accesso alla "Precision farming" e ai benefici che ne derivano, ha espresso il suo parere positivo sulla ricerca genetica vegetale di ultima generazione sulla quale però la Ue purtroppo non ha ancora legiferato e di questo si è rammaricato.
Martina ha concluso tornando ai drammatici fatti di attualità che ripropongono all'opinione pubblica la centralità delle politiche alimentari: “La guerra, tuttavia, deve fornire elementi di ulteriore consapevolezza a tutti coloro che lavorano per la sicurezza alimentare, che è vita ed è pace”.

Dopo la Prolusione sono stati consegnati i diplomi ai nuovi Accademici Emeriti ed Ordinari.

Prima del termine della cerimonia, è stato infine assegnato il Premio “Antico Fattore” ai tre vincitori dell’edizione 2022: Malayka Samantha Picchi della Scuola Sant’Anna di Pisa per la categoria “Moderne tecnologie di gestione e difesa dell’uliveto”; Mirko Sodini della Scuola Sant’Anna Pisa per la categoria: “Biologia, genetica, chimica e biochimica vegetale, biologia molecolare per disegnare l’olivo del futuro”; Enrico Valli dell’Università di Bologna per la categoria: “Elaiotecnica: dalla gestione dell’elaiopolio alle moderne tecnologie per migliorare la qualità del prodotto”. Erano presenti anche i vincitori dell’edizione 2021, i quali hanno potuto ritirare in presenza il loro premio che lo scorso anno era stato loro soltanto annunciato.

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