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Il Mar Baltico ringiovanisce lo Champagne

Una selezione di champagne Veuve Clicquot nel 2014 viene immersa nel Mar Baltico. A distanza di tre anni sono state riportate alla luce per confrontarne il contenuto con quelle conservate nelle cantine a Reims. La scoperta è entusiasmante

13 luglio 2017 | C. S.

Nel relitto di una nave affondata oltre due secoli fa c’erano 168 bottiglie di Champagne. Quarantasette di queste bottiglie sono risultate prodotte da Veuve Clicquot e una ricerca ha permesso di datarle tra il 1839 e il 1841.

Quando a luglio la prima bottiglia di Champagne è stata recuperata dal relitto e portata in superficie, il tappo è saltato a causa dello sbalzo di pressione legato alla risalita. La squadra di sub ha assaggiato il contenuto della bottiglia scoprendo che, anziché acqua di mare, all’interno c’era del vino dolce, con anche un po’ della carbonazione originale. Assolutamente incredibile, se si pensa che si trattava di bottiglie vecchie di oltre 200 anni.

Nel novembre 2010, 10 delle bottiglie recuperate dal relitto sono state aperte e assaggiate da un gruppo di esperti e giornalisti in quel di Mariehamn, la capitale delle Aland. La degustazione ha dimostrato che i vini Veuve Clicquot erano ancora bevibili.

Dopo questa esperienza la casa francese ha deciso di tentare un esperimento, immergento nel 2014 una selezione di champagne.

L'obiettivo della ricerca è comparare, a scadenze prefissate, il vino contenuto nelle bottiglie conservate sotto il mare e quello custodito nelle cantine a Reims.

Dopo la prima degustazione comparativa gli esperti hanno concluso che il fondo marino ha lasciato i vini più freschi e giovani.

Entro la fine dell'anno, queste prime conclusioni saranno rafforzate dai risultati delle analisi scientifiche che si stanno attualmente eseguendo sui campioni delle Åland presso le Università Enologiche di Reims e Bordeaux, partner dell'esperimento sin dall'inizio.

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