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Aumento, ma condizionato, dell'olio d'oliva tunisino in arrivo nell'Unione europea

La Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha votato per un'aumento condizionato del contingente di importazione di olio d'oliva tunisino nell'Unione europea senza dazi. Possibile sospendere l'import se si verificano distorsioni sui mercati

11 gennaio 2016 | C. S.

Una soluzione di compromesso è stata trovata durante le vacanze natalizie tra la Commissione e il Parlamento europeo sull'aumento della quota di importazione di olio tunisino senza dazi.

Si è conclusa con 29 contrari, 7 favorevoli e 1 astenuto la votazione odierna in Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo sul rigetto della concessione di un incremento temporaneo a dazio zero del contingente di importazione in Ue di olio di oliva dalla Tunisia di 35mila tonnellate nel 2016 e altre 35mila nel 2017 (che si andrebbero a sommare alle 56.700 attuali) proposto dalla Commissione Ue.

"Come annunciato, ho votato a favore del rigetto della proposta dell’esecutivo – ha commentato Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Comagri – perchè si tratta di un aumento eccessivo di prodotto che, con ogni probabilità, non sarà neanche utilizzato e non siamo in possesso di stime sull’impatto di questa concessione, fondamentali per valutarne gli effetti sul mercato comunitario, in particolare per i paesi produttori dell’area mediterranea. Insieme alla relatrice Clara Aguilera Garcìa – ha spiegato De Castro – siamo però riusciti a far approvare alcuni emendamenti di compromesso che depotenziano gli effetti della proposta della Commissione europea. Oltre a una valutazione di impatto che l’esecutivo dovrà fare – ha concluso De Castro – , abbiamo dimezzato il contingente (35.000 tons nel 2016 e la possibilità, nel 2017, di utilizzare eventuale parte non utilizzata da anno precedente), previsto l’introduzione di licenze di importazione mensili da gennaio a ottobre per non competere con la nostra produzione di extra-vergine e la possibilità di sospendere l’intervento qualora si verifichino distorsioni sui mercati”.

“La proposta della Commissione europea, così come inizialmente presentata, rappresentava un grave danno per l’olivicoltura italiana e del sud Europa. Ecco perché mi sono battuto in commissione agricoltura per la sua modifica (non essendo stato possibile rigettarla integralmente), presentando emendamenti destinati a creare meccanismi di protezione del mercato dell’olio di oliva europeo per tutelare i nostri imprenditori” ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare europeo del Pd gruppo S&D e membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale.
“Questi emendamenti sono stati approvati oggi in commissione agricoltura e riguardano, da un lato, l’istituzione di una valutazione di impatto per garantire che le esigenze dell’UE in termini di approvvigionamento richiedano effettivamente una proroga del contingente tariffario di olio tunisino al 2017, e, dall’altro lato, la creazione di licenze di importazione mensili per evitare importazioni massicce all’inizio dell’annata di raccolta che potrebbero destabilizzare i prezzi nell’UE. Questi meccanismi di protezione permetteranno di evitare un’ulteriore sofferenza da parte dell’agricoltura italiana, dopo l’emergenza Xylella che ha messo in ginocchio la produzione pugliese”.

Dopo il passaggio in Commissione INTA (Commercio internazionale), il parere votato oggi dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo andrà in Aula entro il mese di marzo.

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