Mondo
I colossi mondiali dell'olio d'oliva scommettono sulla Spagna
Ingenti investimenti a Cordoba sia della portoghese Sovena e sia dell'iberica, ma a controllo inglese, Deoleo. In Italia nessun investimento è previsto né per il controllo qualità né per l'olivicoltura
25 novembre 2014 | C. S.
Sovena, attraverso la controllata Elaia, aveva acquistato quasi 500 ettari di terreno nell'agro di Cordoba e ora prevede lo sviluppo di questa azienda agricola che verrà gestita secondo il metodo superintensivo.
Il progetto iniziale prevede di impiantare circa 1 milione di piante di olivo, per una produzione stimata tra 5 anni di un milione di chili di olive. L'azienda darà lavoro a 80 persone.
Le varietà che verranno impiantate sono Arbequina, Sikitita e la nuova 6-10, che ancora non ha un nome commerciale.
Presto, ai 500 ettari, secondo il progetto di Sovena, se ne aggiungeranno altri 250, portando quindi la superficie agricola a 700 ettari olivetati in Andalusia.
Il progetto Sovena assomiglia molto al Projecto Tierra lanciato anni or sono dai fratelli Salazar, quando ancora avevano il controllo di Sos Cuetara (ora Deoleo).
L’obiettivo dichiarato dai fratelli Salazar, che volevano diffondere il sistema superintensivo, era di raggiungere i 10000 ettari piantumati nel mondo per arrivare a coprire, nel volgere di dieci anni, il 30% del fabbisogno di oli d’oliva del gruppo Sos Cuetara. In realtà il progetto non andò mai oltre i 2400 ettari effettivamente piantumati e fu definitivamente smantellato dalla nuova dirigenza nel 2010.
Deoleo, ora, si occupa solo di commercio oleario a livello globale. La sfida si chiama controllo qualità ed è per questa ragione che ha deciso di investire 600 mila euro nella ristrutturazione dei laboratori di Alcolea (Córdoba). I nuovi laboratori si occuperanno di tre aree chiave: innovazione, qualità e sicurezza alimentare. In particolare il polo svilupperà prodotti a maggior valore aggiunto.
“Qualità e la conoscenza sono le due grandi sfide - Jaime Carbó, CEO di Deoleo - È essenziale che l'industria avanzi sul fronte della qualità per migliorare la qualità del prodotto e prevenire frodi e casi di concorrenza asimmetrica; ed è essenziale che il settore abbia più supporto scientifico. Solo così possiamo sviluppare prodotti legati alla salute, a vantaggio dei consumatori.”
In Italia nessun investimento è previsto nel rafforzamento dei laboratori d'analisi né della Carapelli né della Bertolli, da anni fiore all'occhiello dell'industria olearia italiana.
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