Mondo
Olio lampante con clorofilla a Taiwan. Certe frodi non tramontano mai
Sequestrati, a un'azienda spagnola, 8000 kg di olio lampante colorato, secondo delle autorità di Taiwan, con l'E141i, un colorante solubili negli oli ma vietato per per gli oli d'oliva e anche per quelli di semi. Importatore taiwanese condannato a 16 anni di reclusione per frode in commercio
07 gennaio 2014 | Ernesto Vania
L'olio colorato con clorofilla torna di moda a certe longitudini. Si pensa che certi mercati siano più propensi ad acquistare olio di bassissima qualità e basso prezzo, magari con qualche adulterazione. Inoltre si crede che le autorità di questi paesi, nuove frontiere olearie, siano meno attrezzate e preparate per scoprire le frodi sull'olio d'oliva.
Una situazione che sta cambiando molto velocemente.
A Taiwan, secondo il rapporto del 25 dicembre 2013 della locale Food and Drug Administration, sarebbero stati sequestrati 8000 kg di olio lampante, miscelato forse con olio di semi di vinacciolo, e con l'aggiunta di clorofilla artificiale.
Le autorità taiwanesi hanno accusato la Vidoria SL, azienda olearia spagnola, di aver utilizzato l'E141i. Si tratta di una clorofilla autorizzata per le gomme da masticare, il gelato e altri alimenti ma non per gli oli di semi e gli oli d'oliva. Un divieto instaurato per prevenire frodi, visto che l'E141i è altamente liposolubile.
Il sequestro operato dalle autorità taiwanesi ha fatto molto scalpore sui media locali, anche perchè è avvenuto a pochi giorni da una storica condanna a 16 anni di prigione per il capo della Changchi Foodstuff Factory, reo di aver adulterato olio di oliva con olio di semi di cotone e, appunto, l'E141i.
Il grado di attenzione della Taiwanese Food and Drug Administration è quindi massima al momento su tutte le importazioni di oli d'oliva, specie a basso costo.
A nulla sono valse le proteste dell'azienda spagnola, che ha dichiarato di aver esportato solo un campione di 400 kg, non quindi 8000 kg di prodotto, di olio lampante e olio di semi di vinacciolo perfettamente vendibili in un sacco di paesi. L'azienda ha negato di aver adulterato il prodotto con l'E141i. A essersi mosso in difesa dell'azienda spagnola anche l'Istituto de la Grasa di Siviglia che ha dichiarato che il composto di può ritrovare negli oli naturalmente, in virtù del processo produttivo.
Le autorità taiwanesi, però, hanno riaffermato la validità dei loro metodi analitici senza rispondere alle obiezioni dell'Istituto de la Grasa.
Il vero problema, alla base di questi traffici, è che a Taiwan l'olio lampante è vendibile per il consumo umano e speso utilizzato per le fritture, metodo di cottura molto utilizzato a quelle longitudini. Naturalmente, come dimostra il caso Changchi Foodstuff Factory, aumenta così il rischio di frodi, ovvero di aggiunta di clorofilla per far passare quest'olio come extra vergine d'oliva. Un business molto appetibile su cui le autorità di Taiwan hanno puntato un faro.
Potrebbero interessarti
Mondo
La produzione di olio di oliva in Spagna già sfiora le 300 mila tonnellate
Nelle cisterne degli imbottigliatori solo 80 mila tonnellate di olio extravergine di oliva al 30 novembre. Le vendite sfiorano già le 100 mila tonnellate nel mese con scorte per 250 mila tonnellate, di cui 170 mila in Andalusia
12 dicembre 2025 | 10:00
Mondo
Gli olivicoltori spagnoli reclamano più controlli sull’olio di oliva tunisino
I frantoi e le aziende tunisine che esportano in Spagna dovrebbero fornire la stessa documentazione di tracciabilità richiesta agli operatori nazionali, oltre a garantire il rigoroso rispetto della legislazione spagnola
11 dicembre 2025 | 16:00
Mondo
Più controlli alle frontiere europee per garantire la sicurezza alimentare
Previsto un monitoraggio più rigoroso delle merci e dei paesi non conformi, con una frequenza dei controlli aumentata. Verrà istituita una task force UE dedicata per rendere più efficienti i controlli sulle importazioni
11 dicembre 2025 | 12:00
Mondo
L'Italia dell'olio di oliva non riesce a sfondare in Cina
Alla Spagna quasi l'88% delle importazioni di olio di oliva in Cina contro meno del 9% dell'Italia. A Pechino, Shanghai e Guangzhou, l'acquirente appartiene a un segmento socioeconomico elevato, con un interesse per i prodotti gourmet e sani
10 dicembre 2025 | 11:00
Mondo
Commissario Hansen annuncia nuovo piano europeo sulle Indicazioni Geografiche
Il nuovo piano prevederà una serie di misure e linee di investimento dedicate al sistema delle Indicazioni Geografiche, con l’obiettivo di espandere il valore economico e culturale delle IG e dare piena attuazione al Regolamento 2024/1143
09 dicembre 2025 | 16:00
Mondo
Olive oil shot: il drink con extravergine che spopola su TikTok
La nuova moda che sta dilangando sul social più giovane al mondo, TikTok, è l'olive oil shot, ovvero la moda di bere di un bicchierino di olio extravergine di oliva la mattino al digiuno. Niente alcol ma un rituale di benessere
09 dicembre 2025 | 11:00
Nicola Caporaso
11 marzo 2014 ore 23:49Intervengo per una questione di accuratezza, perché mi sembra necessario precisare delle cose.
L'olio venduto come extra vergine a Taiwan era una miscela di olio di sansa e olio di vinaccioli, probabilmente con aggiunta di colorante.
Dall'articolo sembra che l'istituto spagnolo sia intervenuto per amor di patria: in realtà, le autorità di Taiwan hanno chiesto ai paesi produttori (e dunque al COI) di fare chiarezza sull'argormento.
Chiunque può controllare come numerose pubblicazioni scientifiche abbiano già da tempo dimostrato che piccole quantità di derivati rameici si possono formare naturalmente negli oli (e in quelli di sansa ancora di più).
Il problema resta la definizione di un limite fra la concentrazione "naturale" e la possibile frode, e questo aspetta interessa tutti i produttori, nonché gli organismi competenti in materia che si stanno occupando della cosa.
Dando nuovamente un'occhiata all'articolo, balza all'occhio l'affermazione secondo la quale i nuovi paesi importatori di oli di oliva non siano adeguatamente attrezzati per la repressione delle frodi. Tutt'altro! Nel caso di Taiwan, ad esempio, il problema è che vogliono utilizzare un limite eccessivamente basso.