Mondo
Le nuove parole d'ordine per l'olio di qualità in Austria: fruchtig, bitter, scharf
Un tuffo nell'extra vergine per un consumatore attento desiderosi di portare a casa un bagaglio di esperienze e conoscenze. Punto debole? Poco sensibili al sentore di rancido
22 giugno 2013 | Barbara Alfei, Ugo Testa
Fruttato – amaro – piccante: tre parole sono immediatamente rimaste impresse nella mente e nel cuore degli Austriaci che con entusiasmo a Vienna si sono lasciati piacevolmente trasportare nel fantastico mondo dell’olio extravergine di oliva, grazie alla collaborazione tra l’Associazione di Assaggiatori professionisti FLAVOR – culturadigusto, l’Istituto Italiano di Cultura e Casa Caria.

Uno spaccato sui consumi dell’olio da olive in Austria
Con i sui 8,3 milioni di abitanti l’Austria si colloca all’ 11° posto fra i paesi più popolosi dell’UE a 27. Il forte legame con l’Europa centrale ne ha condizionato i consumi alimentari, favorendo una dieta ricca di grassi animali. Tuttavia i dati delle importazioni di olio da olive in Austria mostrano, a partire dal 1992, un trend in forte crescita, che si arresta nel 2009 per stabilizzarsi intorno alle 8.800 tonnellate (fonte Consiglio Oleicolo Internazionale). La media del consumo annuo pro capite è ancora molto bassa (0.1 – 0.2 litri pro capite a seconda delle fonti), ma è singolare l’attenzione per l’olio di un certo target di consumatore. Si tratta di giovani, con istruzione medio elevata, attenti alle caratteristiche nutrizionali e salutistiche degli alimenti, disposti a pagare anche un prezzo elevato per una bottiglia di olio. Consumatori che conoscono l’Italia e spesso anche qualche parola di italiano. Un’ulteriore conferma di quanto l’abbinamento agroalimentare di qualità, cultura e turismo siano una carta vincente del nostro paese.
Prossimi assaggiatori professionisti in Austria
Un corso di idoneità fisiologica all’assaggio degli oli vergini di oliva, tenutosi a Vienna dal 6 al 9 giugno presso l’Istituto Italiano di Cultura, ha diplomato 9 futuri professionisti dell’assaggio: alcuni hanno un interesse diretto in quanto produttori, con oliveti in Toscana, Grecia e Turchia, altri sono nel mondo del marketing o del biologico, un medico appassionato della chimica dell’olio, uno chef incuriosito dai possibili utilizzi di oli monovarietali italiani su una gastronomia austriaca. Tutti estremamente appassionati, concentrati durante le prove, attenti alla memorizzazione dei difetti didattici ed ai sentori a loro sconosciuti, quali mandorla verde e carciofo, ma soprattutto desiderosi di portare a casa un bagaglio di esperienze e conoscenze sull’affascinante mondo degli oli di qualità, dalla storia, alla coltivazione, alla trasformazione, con particolar interesse agli aspetti legati alla salute e all’ambiente, all’utilizzo in cucina, ai consigli per l’acquisto, e soprattutto alla conservazione del prodotto.

Rancido, un punto debole per i corsisti
Il rancido, il difetto più negativo per la nostra salute, ma il più difficile da riconoscere per coloro che spesso trovano oli ossidati sulla propria tavola; una grande sfida per coloro che amano gli oli delicati: andare alla ricerca di oli ad alto contenuto fenolico, reperire sul mercato tedesco prodotti con una lunga aspettativa di vita, da conservare nelle condizioni ottimali e consumare rigorosamente prima che l’ossidazione prenda l’avvio.
Lunedì 10 giugno l’evento di chiusura, presso l’Istituto Italiano di Cultura, dove la musica e la conoscenza si sono uniti in un armonico connubio. Un concerto di chitarra di Luca Francioso in apertura di serata ha preparato la strada ad un corso divulgativo di assaggio olio, rivolto ad un centinaio di persone in sala, dove gli esperti assaggiatori di Flavor hanno regalato pillole di sapere e curiosità sul mondo assai ricco e variegato degli oli monovarietali italiani di alta qualità.
Fruchtig – bitter - scharf: tre parole che racchiudono un mondo da continuare ad esplorare, con cui Flavor ha salutato il pubblico teutonico e dato appuntamento in Austria per il prossimo dicembre.
Proprio vero…la passione per l’olio è contagiosa!
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