Mondo
Le novità della prossima Pac nel documento di Ciolos
Le novità sulla Politica agricola comune saranno presentate a Bruxelles il prossimo 17 novembre dal commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos
16 ottobre 2010 | Ernesto Vania
Le riforma progettata dal Commissario prevederebbe lâintroduzione di un tetto agli aiuti diretti che l'Unione europea versa agli agricoltori e una maggiore attenzione alle aziende con un numero elevato di lavoratori.
Il disegno di riforma post 2013 sarebbe quello di creare uno strumento più equo e trasparente al fine di sostenere, attraverso gli interventi finanziari, gli agricoltori attivi e il loro reddito che è in media del 40% inferiore a quello delle altre categorie socio-economiche. Nella sostanza verrà proposto ai Paesi dellâUe di mantenere lo status quo con qualche adattamento che si concretizzerebbe nella liberalizzazione o modernizzazione della Pac.
Dal punto di vista politico si continuerebbe a sostenere invece la produzione di alimenti sani e di qualità , lâutilizzo in modo sostenibile delle risorse naturali e la conservazione della produzione agricola in tutto il territorio europeo.
Operativamente si suggerisce quindi di intervenire, dal punto di vista economico, a sostegno del reddito agricolo per assicurare l'occupazione e l'approvvigionamento alimentare, oltre a introdurre strumenti specifici per lottare contro la volatilità eccessiva dei prezzi che si traduce in una volatilità eccessiva dei redditi.
In particolare per questo ultimo punto si suggerisce di aprire a sistemi assicurativi co-finanziati nell'ambito dello sviluppo rurale. Per quanto riguarda lâambiente si intende invece rendere più visibile le azioni positive dell'agricoltura che la Pac può remunerare. Tra le misure in cantiere un aiuto compensativo ambientale obbligatorio mirato ad una serie di misure che l'agricoltore può attuare nei campi, e tramite azioni trasversali nel mondo rurale.
Infine lâindirizzo proposto, Per una Pac più equa e trasparente, propone di abbandonare i criteri storici per il calcolo degli aiuti utilizzando principi oggettivi che prendono in considerazione il contesto socio-economico e ambientale. Un cambiamento â si scrive nel documento â che però dovrà assicurare un periodo di transizione sufficiente per evitare cambiamenti troppo brutali che potrebbero avere conseguenze negative. Si raccomandano in ultimo misure utili a limitare i guadagni e le perdite di ogni Stato membro.
Potrebbero interessarti
Mondo
Perù olivicolo, una realtà in continua crescita

La capacità produttiva apre alla possibilità di esportare fino a 40.000 tonnellate di olive da tavola e 8.500 tonnellate di olio d'oliva nel 2025, rispetto alle 30.500 e 6.500 tonnellate esportate rispettivamente nel 2024
11 settembre 2025 | 09:00
Mondo
La Spagna domina il mercato dell'olio di oliva in Gran Bretagna

La maggior parte delle vendite sono guidate in gran parte dalle private label di olio extravergine di oliva. Ma i negozi gourmet e delicatisen rappresentano una nicchia limitata ma rilevante per gli oli DOP o biologici
09 settembre 2025 | 11:00
Mondo
I falsi numeri dell'olivicoltura spagnola: tassi di abbandono dell'olivo ai massimi

I dati ufficiali indicano un aumento della superficie a olivo ma questo dato nasconde un abbandono strutturale dovuto alla mancanza di redditività e di un supporto istituzionale adeguato al modello mediterraneo
08 settembre 2025 | 12:00
Mondo
I migliori oli di oliva del mondo quasi tutti spagnoli, solo un italiano nella top 10

Tra i 66 oli extravergini di oliva elencati nella classifica Worlds Best Olive Oils dell'edizione 2024/25 troviamo 36 oli di Spagna, 11 italiani, 5 portoghesi. Nella top 10 solo Americo Quattrociocchi a difendere i colori nazionali
08 settembre 2025 | 10:00
Mondo
Campagna olearia sotto le aspettative nel mondo: 3,01 milioni di tonnellate

Previsto un calo di circa 500.000 tonnellate rispetto all’attuale campagna 2024/2025. Colpa anche della Spagna con una produzione da 1,2/ 1,3 milioni di tonnellate, al di sotto dell’anno precedente
06 settembre 2025 | 15:00
Mondo
Italia, Spagna e Stati Uniti i principali importatori di olio di oliva tunisino

La categoria dell’olio extravergine di oliva concentra il 79,9% del volume totale esportato, consolidando il suo peso nell’offerta tunisina. Sull'olio bio l’Italia assorbe il 51,7% delle esportazioni tunisine, seguita da Spagna e Stati Uniti
05 settembre 2025 | 11:00