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Inviato speciale. Un reportages dall’agricoltura del globo

Uno sguardo lucido e godibile sull'ultimo quarto del secolo scorso. Alfonso Pascale ci introduce alla lettura del libro-inchiesta, in cinquanta tappe, del giornalista e scrittore Antonio Saltini

10 aprile 2010 | Alfonso Pascale

Alfonso Pascale

Nuova Terra Antica ha pubblicato un libro molto utile per comprendere come sia fatta l’agricoltura contemporanea nei diversi emisferi del pianeta. Il titolo è Inviato speciale. Reportages dall’agricoltura del Globo perché raccoglie decine di inchieste effettuate dal giornalista e scrittore Antonio Saltini e apparse prevalentemente sulla rivista “Terra e Vita” nell’ultimo quarto del secolo scorso. E’ il racconto di una serie di lunghi viaggi attraverso una varietà notevole di agricolture che la rivoluzione verde aveva già trasformato o che stava ancora plasmando.

Le prime due tappe sono nelle grandi aziende del Middle West e dell’East Coast, dove è situata l’avanguardia dell’allevamento americano, e alla Fiera di Poznam, che permette di misurare gli sforzi della Polonia nella costruzione di macchine agricole al servizio di un’agricoltura nazionale ancora fondata, a metà anni Settanta, sul lavoro manuale e sulla forza equina. Appare con questi due primi affreschi la netta divaricazione tra due modelli di agricoltura, che sebbene accomunati da una vasta presenza di aziende familiari si differenziano per il livello di utilizzo di mezzi tecnici e meccanici.

Il resoconto del tour nell’agricoltura inglese ci fa comprendere, invece, le peculiarità di un paese che ha avuto uno sviluppo demografico molto superiore ai limiti che alla popolazione avrebbero consentito le produzioni agricole nazionali, ma che al tempo stesso ha sviluppato una forte attitudine ad esportare derrate alimentari a prezzi competitivi: una mistura eccezionale di estensivizzazione e di tecnologia avanzata che a noi potrebbe apparire paradossale.

La tappa in Germania è altresì l’occasione per raccontare il ruolo di maggiore produttore mondiale di sostanze chimiche per l’agricoltura svolto da quel paese e la complessità delle operazioni da compiere per impiegare nuove molecole nelle diverse aree del pianeta. Mentre il tour danese serve a dimostrare come allevare maiali non significhi necessariamente inquinare l’ambiente e deturpare il paesaggio se la campagna produce tutto l’orzo che occorre per alimentarli, mantenendo viva l’economia rurale.

La Svezia è un altro paese visitato da Saltini che ne ricava l’impressione, attraversando il mar Baltico, di una terra agricola, la quale diventa man mano montana e lacustre, ma pur sempre con un’agricoltura curata mediante percorsi scolastici eccellenti a cui si sottopongono i ragazzi che diventeranno imprenditori e addetti al settore. E scendendo verso la Spagna, negli agrumeti di Valencia, il giornalista può verificare l’efficienza organizzativa, dal punto di vista tecnico e commerciale, delle cooperative agrumarie che mettono insieme migliaia di piccoli proprietari lavoratori.

Le storie raccolte dall’”inviato speciale” tra i responsabili dell’agricoltura olandese ci fanno poi capire come un piccolo paese nordeuropeo abbia saputo cogliere l’occasione offerta dalla creazione del Mercato Comune e dall’impegno diretto di propri uomini di grande prestigio, i commissari all’agricoltura Mansholt e Lardinois, per intraprendere uno straordinario processo di sviluppo produttivo e commerciale, mettendo in coerenza indirizzi politici, efficienza scientifica e tecnologica e dinamico spirito d’intrapresa.

Si passa successivamente al viaggio in Israele, il piccolo stato medio-orientale detentore di un incontrastato primato nello sviluppo delle tecnologie irrigue, che presenta una straordinaria realtà agricola sorta dai processi di colonizzazione e bonifica a cui dettero vita gli immigrati ebraici a partire dagli inizi del secolo scorso. Rovesciando i capisaldi della dottrina agronomica classica, i coloni israeliani hanno sperimentato nuove modalità di fertilizzazione per moltiplicare la disponibilità di acqua in un paese che ne ha pochissima, contenendo così i consumi.

Di grande interesse è il reportage dalla terra dei vignerons francesi quando un loro commando assalì il 10 agosto 1981 la nave cisterna italiana Ampelos nel porto di Séte per versare petrolio nei contenitori dei nostri vini da taglio: è il modo per apprendere direttamente dalle testimonianze dei protagonisti di quella protesta contro le importazioni dall’Italia, le ragioni economiche che l’avevano determinata e ricercare il clima sociale in cui si era realizzata.

Sono inoltre narrati altri viaggi negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda per verificare la differenza tra la culla dell’allevamento dei concentrati e dell’azoto e la zootecnia degli antipodi, nel cuore del Pacifico, in un’isola dove gli animali vivono dell’erba cresciuta alla pioggia e al sole.

Completano il volume il tour nella Russia che si dimena dopo la caduta del Muro e quello nel Messico che tenta di competere con la vicina agricoltura californiana: sicché, mentre nei palazzi del potere a Mosca si discute come far nascere un’agricoltura fondata sull’azienda privata, nella steppa tra il Caspio e il Mar Nero l’orologio è fermo ai tempi del collettivismo; e mentre le lattughe di Guanajuato varcano il confine statunitense per raggiungere Los Angeles, a Washington gli stessi che hanno imposto l’assoluta libertà dei mercati a tutto il continente americano, per meglio cogliere a loro dire gli enormi vantaggi degli scambi non protetti, escogitano ogni giorno un pretesto nuovo per ostacolare l’importazione di ortaggi dal paese degli antichi Atzechi.

Si tratta di cinquanta articoli scritti come capitoli di un lungo romanzo, pieni di storie di vita di tanti protagonisti, di riferimenti letterari, di geopolitica, di informazioni scientifiche, agronomiche, tecniche, di storia sociale, di approfondimenti riguardanti i conflitti mondiali che insorgono per via del carattere strategico delle derrate agricole.

E’ un’opera scritta in modo godibile dalla penna di un narratore accattivante e di uno studioso dalla cultura enciclopedica, che insegna storia dell’agricoltura presso l’Università Statale di Milano; e dunque se ne raccomanda la lettura a tutti coloro che vogliono conoscere in modo più approfondito i tratti fondamentali delle diverse agricolture del mondo.



Antonio Saltini, Inviato speciale. Reportages dall’agricoltura del globo, Nuova Terra Antica, Firenze, 2009, pp. 420



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