Italia

Siamo così felici che divorziamo

Segnali di ottimismo per il 2010. In ripresa il mercato estero, anche negli Usa, mentre è giunta, dopo quasi ottant’anni di difficile convivenza, la separazione consensuale tra Chianti Classico e Gallo Nero

13 febbraio 2010 | Ernesto Vania

Arrivano segnali di ottimismo per il 2010 dal Consorzio Vino Chianti Classico: dopo un 2009 difficile, il cui primo semestre ha costantemente registrato risultati negativi, gli ultimi tre mesi di questo anno impegnativo hanno mostrato una leggera inversione di tendenza.
Il bilancio del 2009 si chiude comunque per il Consorzio del Chianti Classico con una contrazione nelle vendite di vino del 15%.
I mercati si sono assestati e il fenomeno della ricostituzione delle scorte ha interessato in misura rilevante tutte le maggiori piazze internazionali. Un trend che fa ben sperare per il 2010 e che indica, se pure con segnali in qualche caso ancora contraddittori, che il peggio potrebbe davvero essere passato.

Un ulteriore elemento di contrasto alla crisi, i cui i risultati dovrebbero confermare la bontà della scelta, e' il "blocage", una misura di stabilizzazione innovativa per il comparto vinicolo italiano, deciso dal Consorzio Vino Chianti Classico, per limitare l'abbassamento delle quotazioni di mercato del Chianti Classico, salvaguardando la redditività del prodotto (il 20% della produzione di Chianti Classico 2009 non potrà essere commercializzata e rimarrà presso i produttori per un periodo di 24 mesi, ma il Consorzio potrà in qualsiasi momento, anche prima della scadenza, chiederne la cessazione totale e parziale). Uno sforzo particolarmente oneroso per le aziende, ma che sembra pienamente sostenibile anche grazie al ritrovato sostegno degli istituti di credito, che, dopo un momento di sostanziale arresto, hanno ricominciato ad immettere liquidità nel "sistema" Chianti Classico.

I veri sforzi andranno però compiuti sul fronte commerciale.
Il grado di penetrazione del Chianti Classico, nel triennio 2007-2009, configura una sostanziale tenuta e qualche significativo avanzamento.
Gli Stati Uniti si confermano al primo posto (30% 2007, 29% 2008 e 27% 2009), seguiti dall'Italia (27% nel 2007 e nel 2008, 25% nel 2009), dalla Germania che si rivela un mercato in buona crescita (10% 2007 e 2008, 12% nel 2009), Regno Unito (9% 2007 e 2008, 7% 2009), Svizzera (7% 2007,2008 e2009), Canada, altro mercato in tendenziale crescita (5% 2007, 6% 2008 e 7% nel 2009), Giappone (5% 2007, 6% 2008, 5% 2009), Russia (2% 2007, 3% 2008, 2% 2009), altri Paesi (2% 2007, 3% 2008, 5% 2009).

Il divorzio
Un divorzio atteso arriva infine a sancire la fine di una guerra.

Nei prossimi giorni una modifica alla legge quadro 164/92, formalizzerà il divieto di impiantare vigneti o produrre Chianti docg nel territorio del Gallo Nero, che sarà così destinato esclusivamente a Chianti Classico
Dopo 78 anni si è riusciti a trovare una soluzione che separa Chianti da Chianti Classico, rompendo definitivamente il cordone ombelicale, e la confusione tra due marchi e vini distinti, senza battaglie legali ma con un verdetto unanime e condiviso.
Di fatto fino a luglio scorso un produttore con vigneto nel territorio geografico del Chianti Classico, poteva scegliere di destinare parte della sua produzione a Chianti docg (70% di sangiovese e 30% di altre uve).

Ora il nuovo provvedimento lo vieta, sarà solo produttore "puro" di Gallo Nero (80% sangiovese e 20% vitigni a bacca rossa). Si archivia così una vecchia querelle, nata nel 1924, quando tutto il vino toscano era "Chianti".
Fino alla spartizione delle due denominazioni, ora anche geografica.

“Percorso che nel tempo ha visto battaglie a seggiolate, carte bollate e ricorsi al Tar” osserva il direttore del Consorzio Chianti Classico, Libertatore.
“Due vini, due strategie e una strada di autonomia già condivisa” commenta Paolo Lazzeri direttore del Consorzio vino Chianti

Potrebbero interessarti

Italia

In Umbria un albero di Natale fatto di trattori

Il 21 dicembre nell’area di Viale della Vittoria, un maxi-albero natalizio realizzato con i trattori degli agricoltori del territorio, con i fari a simulare le luci di Natale, trasformando il gesto degli auguri in un’immagine collettiva di appartenenza e orgoglio rurale

17 dicembre 2025 | 17:00

Italia

L'olio extravergine di oliva italiano solo al Centro-Sud

In Puglia, dove la raccolta è ancora a metà, ci si sta già avvicinando ai livelli produttivi del 2024/25, mentre la Sicilia registra un incremento sulla scorsa campagna del 54% e la Calabria, terza forza olearia nazionale, risulta a quota 26 mila tonnellate. Grande attesa per SOL EXPO a Verona

17 dicembre 2025 | 16:30

Italia

Vaste irrigolarità in Abruzzo: l'operazione "Lampante" smaschera un frantoio illegale

Sono state sequestrate due cisterne con 2.500 kg di olio dichiarato extravergine, ma in realtà classificato come olio lampante, quindi non idoneo al consumo umano. È stato scoperto un impianto oleario completamente abusivo, privo di autorizzazioni

17 dicembre 2025 | 10:30

Italia

Il Biol Novello 2025 va all’azienda Egon Podgornik

Sul secondo e terzo gradino del podio rispettivamente le aziende Terradiva e Almazaras de la Subbética . Al concorso hanno partecipato 179 campioni, in rappresentanza non solo dei Paesi del Mediterraneo

16 dicembre 2025 | 18:00

Italia

L'agricoltura italiana deve vivere di reddito e non di sussidi

La crisi del sistema agricolo nazionale non sta nei numeri prodigiosi dell'export ma in quello dei prezzi delle borse merci. Olio, latte, cereali, ortofrutta: non esiste settore del primario in Italia che non sconti quotazioni che affamano gli agricoltori

16 dicembre 2025 | 16:50

Italia

A Corato il monumento vivente: la pianta madre della Coratina

La storia della Coratina nasce con un agronomo siciliano a cui venne assegnata la cattedra di Agricoltura a Pisa. Girolamo Caruso nella sua "Monografia dell’olivo” del 1883 la descrive e visita la pianta madre della Coratina

15 dicembre 2025 | 14:00