Italia 01/07/2022

I segreti dietro le offerte volantino della Grande Distribuzione

I segreti dietro le offerte volantino della Grande Distribuzione

Nel corso della rassegna dell’associazione di consumatori Konsumer, si è parlato di cibo e di quanto si nasconde dietro le offerte promozionali, con un’attenzione al ruolo dell’agricoltura


Non si può non fare la spesa, riempendo la dispensa di cibo, esattamente come non si può consumare elettricità e gas.

Se negli ultimi due casi vi è la massima attenzione nella scelta di fornitore e contratto, non altrettanto quando si va al supermercato, dove dedichiamo poco tempo alla selezione e alla scelta, affidandoci soprattutto al prezzo.

Ecco perché, per essere consapevoli delle dinamiche commerciali e delle ripercussioni sociali delle scelte davanti allo scaffale, Konsumer ha voluto dedicare uno spazio informativo alla Città dell’Altra Economia a Roma, in occasione della sua festa.

“In un cestino di pomodori non c’è solo il prodotto ma anche il sudore dell’agricoltore e dei sui lavoratori – ha affermato Laura Venittelli della Casa dei Diritti – e dietro le nostre scelte di voler potare a casa il prodotto al prezzo più basso vi possono essere tragedie come quella del caporalato, dei morti sotto il sole, dello sfruttamento che arriva alla riduzione in schiavitù. Vogliamo esserne complici?”

L’Unione europea ha voluto mettere già un freno alle pratiche commerciali sleali, come le aste al doppio ribasso, che incentivavano l’illegalità pur di stare sul mercato e il legislatore può fare ancora molto.

“Esiste una legge sulla filiera corta, esistono emendamenti, che mi onoro di aver redatto, che incentivano spazi per i cibi a Km0 nei supermercati – ha dichiarato la vicepresidente della Commissione agricoltura della Camera, Maria Spena – occorre sostegno ai nostri produttori ma occorre che i concittadini che non possono frequentare i mercati contadini, possano trovare frutta, verdura e ottimi alimenti da produttori di prossimità, freschi e di stagione. Anche questa è cultura alimentare che fa bene ai nostri giovani, per la loro salute.”

In accordo con l’onorevole Spena anche Giorgio Santambrigio, amministratore delegato di Vegè, che ha ricordato come i consumatori cerchino sempre di più prodotti artigianali di qualità e la GDO deve essere pronta non solo a fornire questi prodotti ma anche a riformulare le proprie logiche per venire incontro alle PMI italiane.

Non sempre, però, le logiche della Grande Distribuzione rispondono al bene comune e, con molta onestà, ha descritto le logiche che stanno dietro a certe offerte Giancarlo Amitrano di CeDiGros. “Il 20% dell’assortimento di ogni categoria è il “formato famiglia”, il prodotto a basso costo. L’80% è quello medio. Il 20% è quello premium – ha spiegato – la massima pressione promozionale si ha sul prodotto medio. Per alcuni prodotti, come l’olio di oliva ma anche lo scatolame e altri alimenti quotidiani, le offerte servono per attirare la clientela. Poi nel carrello della spesa ci sono anche altri prodotti che hanno più alte marginalità del prodotto in promozione. Vi è il rischio, per alcune categorie, che questo possa portare a svilire l’immagine del prodotto. Occorre allora lavorare sull’immagine del prodotto premium.”

Dietro l’offerta volantino, insomma, non si nasconde sempre un affare perché il “costo” della promozione è comunque ripagato dagli stessi consumatori con gli altri acquisti.

“Chi rischia di rimetterci, in questo gioco perverso, non è solo il consumatore m anche l’agricoltura – ha affermato Costantino Pacioni, dirigente della Cia Umbria – rischiamo di perdere agricoltori, terreno destinato a produrre cibo, biodiversità e gusti. Spesso solo nei mercatini dei contadini troviamo varietà di frutta e verdura che sono un vero e proprio patrimonio gastronomico che rischiamo di perdere. Occorre riscoprire il nostro rapporto con il cibo e con il mondo rurale, non vivendolo come elemento di folklore ma di sussistenza della società, del territorio e dell’ambiente. Benefici che raramente vengono messi a bilancio, anche dalla politica.”

L’invito, al termine del convegno, è stato dunque quello di spendere, se non qualche euro in più, sicuramente qualche minuto in più nel fare la spesa, senza avere come unico faro il prezzo. Tanto a guadagnarci sarà comunque la Grande Distribuzione.

di T N