Italia
Più aggregazione per permettere all'olio d'oliva italiano di volare
Occorre una Ocm che dia valore alle cooperative e alle Op come motore di un rinascimento della filiera nazionale. Fondamentale costruire una filiera coesa partendo da una produzione forte e unita
23 giugno 2021 | C. S.
L’olio italiano può correre alla stessa velocità del vino a patto che si costruisca un modello organizzativo nuovo che abbia come base l’aggregazione tra i produttori e la valorizzazione del lavoro quotidiano di migliaia di aziende.
È emerso nei giorni scorsi durante l’incontro organizzato a Corato dalla Op Oliveti Terra di Bari sul futuro della filiera olivicola.
A fare gli onori di casa il Presidente Gennaro Sicolo, tornato da qualche giorno alla guida della più importante organizzazione della produzione italiana, Italia Olivicola:“I mercati chiedono grande concentrazione di prodotto e, soprattutto, qualità e tracciabilità dal campo alla tavola, per questo motivo non possiamo permetterci di perdere il patrimonio aggregativo di cooperative e organizzazioni di produttori costruito con fatica in questi anni. Abbiamo il dovere di affrontare insieme le sfide future, a partire dalla nuova Ocm, per dare forza e valore al lavoro dei produttori e per riuscire a vincere le sfide contro i nostri competitor stranieri”.
Tanti i temi toccati dal Presidente Sicolo, dal Psr alla sicurezza nelle campagne, dalla necessità del riconoscimento di un’unica interprofessione dell’olio fino al Pnrr e alla xylella che continua a distruggere migliaia di ulivi.
“C’è bisogno di interventi concreti, rapidi e decisi per conservare il nostro straordinario patrimonio olivicolo e sono contento di aver trovato nell’assessore Pentassuglia un valido alleato nella lotta a questa grave fitopatia-ha evidenziato Sicolo-. Sono stato l’unico a proporre di eliminare la Pac per gli agricoltori che non ottemperano alla pulizia dei terreni e alle arature, gli interventi minimi per poterci proteggere dall’avanzata dell’insetto vettore del batterio, proprio perché ritengo che qualsiasi battaglia debba partire proprio dagli agricoltori”.

Sicolo ha ringraziato a più riprese, durante il suo intervento, Cia-Agricoltori Italiani e Legacoop per aver affiancato in questi mesi difficili il sistema olivicolo con interventi concreti in grado di salvaguardare il futuro del settore.
L’Assessore Donato Pentassuglia, oltre a ribadire il suo impegno per fermare l’avanzata del batterio della xylella, ha assicurato interventi concreti e mirati per tutelare la sicurezza degli agricoltori in campagna, alla luce dei continui raid della malavita nei campi pugliesi.
Rollo (Legacoop), Mariani (Fooi), Cane (Assitol) hanno invece sottolineato come sia fondamentale costruire una filiera coesa partendo da una produzione forte e unita.
Dino Scanavino, Presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, ha invece ribadito la massima attenzione verso i progetti per l’olivicoltura inseriti nel Recovery Found, che devono rispecchiare le necessità del settore e dei territori.
La chiusura è stata affidata al Presidente della Commissione Affari Ue al Senato, Dario Stefano: “In questi anni avremo una quantità enorme di finanziamenti da investire per il Mezzogiorno, dovremo essere bravi a fare squadra e a costruire progetti sostenibili e duraturi -ha rimarcato Stefano -. In tal senso abbiamo il dovere di favorire le aggregazioni dei produttori, anche attraverso strumenti di legge, per fare in modo che si parli un’unica voce e ci sia un unico modello di sviluppo incentrato sulla qualità, sull’innovazione e sulla valorizzazione dell’olio extravergine d’oliva”.
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