Italia 20/11/2020

Dopo l'olio la pasta: De Cecco ricasca nelle maglie della giustizia italiana

Dopo l'olio la pasta: De Cecco ricasca nelle maglie della giustizia italiana

La notizia della nuova inchiesta giudiziaria della procura di Chieti rimette sotto i riflettori il gruppo abruzzese, per presunte false dichiarazioni sull'origine del grano


Non c'è pace in casa De Cecco, tra olio extra vergine di oliva e pasta, le inchieste che hanno coinvolto il gruppo abruzzese, anzichè diminuire, non fanno che aumentare.

L'ultima è stata annunciata da Il Fatto Quotidiano. Il gruppo è stato messo sotto inchiesta dal Pm Giuseppe Falasca della Procura di Chieti. con l’accusa di aver indicato come pugliese grano proveniente dalla Francia. L'azienda è accusata con ipotesi di reato di frode in commercio e sono stati emanati tre avvisi di garanzia nei confronti di Filippo Antonio De Cecco, presidente, Mario Aruffo, direttore acquisti, e Vincenzo Villani, ex direttore controllo qualità.

Gli inquirenti sarebbero in possesso di diverso materiale informatico, tra cui mail piuttosto esplicite, in cui viene affermato che il patron dell'azienda avrebbe ordinato di dichiarare il grano proveniente dalla Francia come nazionale.

Una retromarcia, apparentemente, rispetto alla politica di trasparenza inaugurata con la nuova versione dello spot pubblicitario che esplicitamente parla di grano californiano per la produzione di pasta di De Cecco.

In realtà tali cambiamenti sono stati indotti da un'inchiesta dell'antitrust del gennaio 2020 che aveva già ritenuto fuorvianti ed ingannevoli le informazioni sull’origine del grano trasmesse in precedenza. Nello specifico: sulle confezioni di pasta è stata imposta la rimozione delle diciture "Metodo De Cecco", "ricetta da oltre 130 anni", "Made in Italy", e la bandiera italiana. A queste è subentrata la scritta: “I migliori grani italiani, californiani e dell’Arizona”.

Non è quindi la prima volta che De Cecco finisce in guai giudiziari da cui, finora, è sempre uscita indenne o quasi, come testimonia l'esito dell'inchiesta dell'Antitrust del 2020, proprio sull'origine del grano.

Già nel 2016 l'olio Classico De Cecco finì sotto la lente della magistratura perchè, a seguito di un'inchiesta giornalistico-giudiziaria, promossa da un articolo de Il Test - Salvagente che bocciava il suddetto olio, contestandone la classificazione come olio extra vergine d'oliva. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha poi assolto De Cecco ma ulteriori procedimenti sono in corso, anche per iniziativa della stessa De Cecco, e la verità è di là da venire.

Il 2020, conti a parte visti gli aumenti di fatturato, si dimostra quindi un anno sfortunato per De Cecco che avrebbe sicuramente preferito salutare in diverso modo la prosecuzione della partnership e sponsorizzazione con la Juventus.

Ora dovrà difendersi invece dalle gravi accuse mosse dalla procura di Chieti che accusa il gruppo di aver ingannato i consumatori italiani sull'origine del grano utilizzato per produrre la propria pasta.

di T N