Italia
Bilancio in rosso per il Consorzio Riviera ligure che vuole finanziare la Dop Taggiasca
Il 2019 si è chiuso con un buco da 40 mila euro per la Dop olivicola della Liguria. Tra le attività previste per il 2020 il supporto amministrativo per la Dop Taggiasca bocciata dal Tar nel 2019 e la modifica del disciplinare di produzione
24 giugno 2020 | T N
Un'assemblea dei soci molto diversa dal solito per il Consorzio dell'olio extra vergine di oliva Riviera ligure, che vedrà l'approvazione del bilancio e le determine conseguenti, per approvazione scritta, entro il 10 luglio.
Una procedura straordinaria dovuta all'emergenza Covid-19 con le decisioni che verranno prese dai soci che avranno pesanti ripercussioni sul futuro della denominazione e dell'intero assetto dell'olivicoltura ligure.
Nonostante gli ampi fondi a disposizione, infatti, il Consorzio Dop Riviera ligure ha chiuso il bilancio 2019 con una perdita di 40 mila euro, dovuta soprattutto alle molteplici attività promozionali che, evidentemente, hanno sforato i budget prefissati, mandando in rosso il Consorzio.
La prima decisione che prenderanno i soci è quindi approvare il bilancio in perdita.
La seconda decisione da prendere sarà sulle attività da svolgere per il 2020 che si concentreranno, sulla base della documentazione, su tre assi principali: revisione del disciplinare di produzione, con mandato al Consiglio di amministrazione per agire di concerto con Mipaaf e Unione europea, attività di promozione già programmate in collaborazione con Regione Liguria e Patto di Filiera, oltre, a sorpresa, il “supporto amministrativo ed eventuale sostegno finanziario alla richiesta di denominazione di origine protetta (Dop) per l'oliva Taggiasca e all'eventuale sviluppo di un marchio collettivo tra le imprese della filiera relativo all'oliva Taggiasca”.
La sorpresa, relativa a quest'ultima attività programmata, è evidente per due ragioni: non è chiaro il nesso, se non per i soggetti coinvolti ai vertici del Comitato promotore Dop Taggiasca e Consorzio Dop Riviera ligure, tra lo storico Consorzio di tutela per l'olio ligure e quello della Dop Taggiasca che ha già spaccato il territorio più volte. Ricordiamo inoltre che la Dop Taggiasca è stata anche bocciata sonoramente da una sentenza del Tar Lazio, poco più di un anno fa.
Quindi un Consorzio in rosso vuole finanziare un progetto che ha spaccato il territorio in più occasioni e che è stato bocciato sia dal Ministero delle politiche agricole sia dal Tribunale Amministrativo regionale.
Anche su questo punto dovranno votare i soci del Consorzio.
Infine, punto delicato, i soci dovranno votare sulla modifica del disciplinare di produzione. Le modifiche sono sostanziali e non riguardano solo i parametri chimico-fisici da cambiare per via dei cambiamenti climatici e dell'estensione di utilizzo della Dop all'intera Regione. E' infatti prevista la possibilità di utilizzare la denominazione “Riviera ligure” senza indicazione della sottozona. Viene inoltre prevista la possibilità di inserire in etichetta la varietà di oliva (es Taggiasca), pur con caratteri inferiori a quelli della denominazione.
Di fatto, con le modifiche al disciplinare, il Consorzio Riviera ligure blocca ogni iniziativa per una possibile Igp regionale, sulla falsariga di quelle nate in Sicilia, Calabria, Puglia e Marche, certificando come Dop tanto il prodotto proveniente da un ristretto areale quanto dall'intero territorio regionale.
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