Italia 03/06/2019

La salute non basta più, gli italiani cercano anche il gusto

La salute non basta più, gli italiani cercano anche il gusto

Free from e italianità restano i fenomeni più rilevanti, ma rallentano e mostrano le prime criticità dopo anni di boom. In grande spolvero i prodotti edonistici, ovvero quelli legati al gusto e ai sapori. Gli italiani tagliano gli zuccheri a tavola e preferiscono le fibre


Dall’analisi delle informazioni riportate sulle etichette di 100.093 prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di Gs1 Italy (5.914 in più rispetto all’edizione precedente) sono emerse molte conferme di quanto già evidenziato nelle scorse edizioni e anche alcune novità: è nel mix tra gusto e benessere che va cercata la “cifra” del carrello della spesa medio italiano del 2018. Così sembrano pensarla gli italiani che negli acquisti alimentari cercano gratificazione a tavola ma light: meno zuccheri e più fibre.

A livello macro, il 2018 conferma la tendenza a un carrello della spesa più salutistico, sia per il diverso mix di spesa (più alimenti integrali, carni e salumi, meno pasta, olio extravergine di oliva) sia per la valorizzazione in etichetta delle componenti più salutistiche dei prodotti, come emerge dal metaprodotto Immagino, costruito a partire dalle etichette nutrizionali presenti su oltre 60 mila prodotti alimentari. Rispetto al 2017, a sostanziale parità di apporto calorico, il metaprodotto Immagino ha registrato un’accelerazione nel taglio degli zuccheri (-1,6% verso un -0,2% del 2017) e nell’aumento delle fibre (+2,4% contro il +1,3% del 2017) e il consolidamento della crescita delle proteine (+0,4%, la variazione nel corso del 2017 era stata del +0,7%). E, mentre rallenta la crescita dei grassi complessivi (dal +0,8% del 2017 al +0,1% del 2018), si interrompe la tendenza alla riduzione dei grassi saturi (azzerando la decrescita dello -0,6% registrata nel 2017).

Sostanzialmente stabili, invece, i carboidrati. Anche nel 2018 la "famiglia" più numerosa in supermercati e ipermercati è quella dei prodotti "free from", che riportano in etichetta, ad esempio, "senza coloranti" o "senza zuccheri". E primi segnali di criticità anche per il secondo mondo per numero di prodotti a scaffale: quello dell'italianità, che accomuna oltre il 25% degli oltre 72 mila prodotti del paniere alimentare analizzato e genera un giro d'affari complessivo di 6,8 miliardi di euro, con claim come "100% italiano" e "prodotto in Italia", con bandiere tricolori o bollini Dop, Docg, Doc o Igp.

di C. S.