Gastronomia

Meglio un olio extra vergine di oliva torbido o limpido? Filtrato o non filtrato?

Meglio un olio extra vergine di oliva torbido o limpido? Filtrato o non filtrato?

L’olio extra vergine di oliva appena uscito dal frantoio è torbido, per la presenza di acqua e di solidi sospesi. Quelli amari e piccanti possono avere una inaspettata ed elevata stabilità ossidativa

06 novembre 2023 | T N

Un olio extra vergine di oliva torbido, che dà tanto la sensazione di genuinità e purezza, perché appare come uscito dal frantoio, piace tanto al consumatore.

Un olio extra vergine di oliva torbido, tuttavia, si conserva meno a lungo, sia in bottiglia sia in tanica, poiché sia l’acqua contenuta sia i solidi sospesi tendono a essere fermentescibili e quindi dar luogo a cattivi odori, chiamati dagli esperti difetti organolettici.

Il più tipico è il sentore di morchia, un odore pungente che sa di putrido e stantio, caratteristico proprio della fermentazione dei residui solidi. Simile a quello di morchia, vi è il difetto organolettico di acqua di vegetazione, tipico dell’olio che contiene troppa acqua al suo interno per una imperfetta separazione al frantoio. In questo caso la sensazione sarà di acqua ristagnante, per esempio quella di una pozzanghera.

Si tratta, come possiamo ben capire, di sensazioni molto sgradevoli la cui presenza, oltre a non permettere più la classificazione dell’olio come extra vergine di oliva, sono anche disgustose, andando quindi a minare la piacevolezza di un olio originariamente ricco di profumi e sapori positivi, freschi ed erbacei.

Meglio un olio extra vergine di oliva torbido o limpido? Filtrato o non filtrato?

E’ generalmente consigliabile quindi acquistare sempre poche bottiglie di olio non filtrato, quindi torbido, per avere la sensazione visiva di olio nuovo e genuino, per poi scegliere olio filtrato per la conservazione nel tempo, per settimane o mesi dopo l’acquisto. Un olio extra vergine di oliva filtrato, infatti, non contiene acqua e solidi sospesi fermentescibili e quindi la qualità tende a decadere in maniera più graduale nel tempo, se conservato adeguatamente a temperature non inferiori a 12 gradi, al buio e lontano da fonti di calore.

Ma nel caso l’olio extra vergine di oliva torbido piaccia molto e quindi se ne volesse acquistare qualche bottiglia in più, quali accortezze dovremmo adottare per impedire che emergano difetti troppo in fretta?

I risultati sperimentali riguardanti la stabilità dell'olio torbido o velato sono piuttosto contrastanti e la letteratura pertinente è piuttosto scarsa.

In generale possiamo affermare che i fenoli contenuti nell’olio, essendo più solubili in acqua che in olio, sono più presenti in un olio non filtrato, quindi torbido, che in un olio filtrato, tanto che alcune ricerche hanno segnalato che l'acqua dispersa nell’olio riduce la velocità di ossidazione.

Non solo il contenuto più elevato, ma anche le forme dei singoli fenoli liberati negli oli velati, a causa di processi idrolitici, possano essere responsabili dell'inaspettata elevata stabilità ossidativa di alcuni oli velati.Una valutazione dello stato ossidativo della sospensione è necessaria per comprendere meglio alcune reazioni importanti, che influenzano la qualità dell’olio extra vergine di oliva imbottigliato.

Occorre quindi prestare attenzione ad alcuni elementi.

Innanzitutto è bene evitare di acquistare oli che già presentino, sul fondo della bottiglia, segni di depositi di solidi. In questo caso l’olio fermenterà molto in fretta, con gli odori sgradevoli che emergeranno velocemente.

E’ quindi utile assaggiare l’olio extra vergine di oliva in questione, poiché la nostra bocca è un utile strumento d’analisi. Più sarà amaro e piccante un extra vergine e più, comunque tenderà a conservarsi nel tempo.

In conclusione un olio extra vergine di oliva non filtrato può avere anche una vita media superiore a qualche settimana, prima che emergano difetti organolettici sgradevoli. E’ però bene sapere che bisogna sempre prediligere oli amari e piccanti che quindi possano comunque conservarsi meglio più a lungo.

Potrebbero interessarti

Gastronomia

L’Asiago DOP protagonista delle tavole delle feste

Dalla delicatezza del Fresco alla ricchezza sensoriale dello Stravecchio: la specialità veneto-trentina protagonista delle ricette degli chef JRE-Italia per Natale e Capodanno

24 dicembre 2025 | 17:00

Gastronomia

Cappuccino di Cavolfiore, Wagyu, Tarallo e Caffè

La creazione di Natale dello Chef Alfonso Pepe, un raffinato incontro tra tradizione partenopea, ingredienti d’eccellenza e visione gourmet contemporanea 

22 dicembre 2025 | 16:00

Gastronomia

La ricetta dei biscotti al pistacchio per Natale

Perfetti da gustare o da regalare, un piccolo gesto che racchiude tutto la bontà delle feste: i biscotti di Natale al pistacchio, uno snack dolce e gustoso, perfetto per una pausa golosa o da servire durante una merenda in famiglia

21 dicembre 2025 | 16:00

Gastronomia

Sapori, musica e creatività: il Natale di Corato entra nel vivo

Intorno al Villaggio, il centro cittadino si anima di profumi, suoni e percorsi da vivere lentamente. In Piazza Abbazia, nelle serate del 20 e 21 dicembre, torna Se Frisce Quaratine, l’appuntamento dedicato ai fritti della tradizione e ai dolci tipici

21 dicembre 2025 | 13:00

Gastronomia

Durante le Feste aperitivo e dopocena perfetto in compagnia del caffè espresso

Due ricette gustose e creative per un aperitivo o un dopocena a base di caffè espresso, create dal coffee expert e latte artist, Giuseppe Fiorini, in collaborazione conil Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food

20 dicembre 2025 | 16:00

Gastronomia

Equilibrio perfetto di mare e terra: spaghetti Gentile di Gragnano, calamaretti spillo, alghe, fagioli cannellini e broccoli marinati

Un piatto che profuma di mare, di terra e di festa. Per il Natale, lo chef Antonello Sardi, firma una ricetta espressione di tecnica raffinata, materia prima eccellente e di un equilibrio di sapori capace di sorprendere al primo boccone. 

20 dicembre 2025 | 15:00