Gastronomia 28/02/2019

Frappe e lasagne i piatti tipici di Carnevale preferiti dagli italiani

Frappe e lasagne i piatti tipici di Carnevale preferiti dagli italiani

Le frappe prendono nomi diversi da un capo all’altro dell’Italia con curiose comunanze. Tra i piatti salati, è il maiale ad accomunarle praticamente in tutto il nostro Paese. Il Carnevale celebra la diversità e nel cibo di un tempo la carne segnava la diversità della festa


Frappe nelle loro varie denominazioni tra i dolci. A furor di popolo. E lasagna nelle diverse declinazioni tra i salati. Sono i piatti tipici di Carnevale preferiti dagli italiani, secondo una indagine condotta dal Centro studi della CNA.

Le frappe sono un impasto fritto (ma si sta facendo strada anche la versione più leggera, al forno) a base di farina, uova e zucchero, con aggiunta recente, talvolta, di altri ingredienti o con un “bagno” nella cioccolata fusa. Prendono nomi diversi da un capo all’altro dell’Italia con curiose comunanze.  Si chiamano frappe nel Lazio e chiacchiere in Campania, Lombardia, Piemonte e Sicilia; bugie in Liguria e ciarline in Emilia, fiocchetti in Romagna e cenci in Toscana; galani nel Veneto e crostoli in Friuli Venezia Giulia. A lunga distanza si piazzano i tortelli di carnevale (Lombardia e altre aree del Nord), gli strufoli o struffoli (in tutto il Sud, chiamati pignolata in Sicilia e in Calabria), le castagnole (nel Lazio, nelle Marche e in altre zone del Centro) e le ravioline fritte (Emilia-Romagna).

Minore varietà nelle pietanze salate. E’ il maiale ad accomunarle praticamente in tutto il nostro Paese e quando non è il maiale è un altro tipo di carne. Il Carnevale celebra la diversità e nel cibo di un tempo la carne segnava inequivocabilmente la diversità della festa. Il maiale entra anche nella lasagna napoletana (polpette, salame, latticini e ragù di carne gli altri ingredienti principali) e nel misto delle carni da ragù dei vincisgrassi marchigiani (con la besciamella), mentre ha un ruolo minore, ma pure è presente, nella lasagna alla bolognese. Ma la lasagna (di solo grano o anche di spinaci, assumendo un colore verde) ormai si condisce praticamente con tutto: ragù vegetale, pesce, crostacei.  A lunga distanza dalla lasagna si piazza la polenta, condita a sua volta da sughi di carne ricchi e alquanto grassi, a esempio salsiccia e spuntature di maiale. Eppoi  la pasta al forno (il sugo è quello della lasagna alla napoletana, ma si usano i maccheroni o i loro derivati), i panzerotti fritti pugliesi (ripieni di carne), i ravioli al ragù con piccole differenze tra una provincia e l’altra del Nord, i fagioli con il maiale mangiati in grande quantità a Ivrea dopo la Battaglia delle arance.  

di C. S.