Gastronomia

Una Pasqua sicura a tavola in dieci semplici consigli

Artigianali, industriali sembrano tutti uguali, ma non è così. Il Movimento Difesa del Cittadino e la testata Frodi Alimentari che hanno messo a punto un decalogo per non rimanere scottati, evitando sprechi e scansando le contraffazioni

27 marzo 2015 | C. S.

Che sia il pranzo di Pasqua da preparare, il pic-nic di Pasquetta da portarsi dietro o l’uovo di cioccolata da regalare, ci sono alcune regole di base da seguire: scegliere prodotti di prima qualità, magari affidandosi alle denominazioni geografiche o alle tradizioni locali, ed evitare lo spreco. E’ quanto ci ricordano il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e la testata online Frodi Alimentari che hanno messo a punto il Decalogo per la tavola di Pasqua.

Ecco i 10 consigli per una Pasqua sicura, di qualità, locale e tradizionale!

1.Uova di Pasqua, la qualità è nel cioccolato e non nella sorpresa! Artigianali, industriali sembrano tutti uguali, ma non è così. Verificate la percentuale di cacao e la presenza di altre sostanze grasse vegetali diverse dal burro di cacao. Se il cioccolato contiene fino al 5% di grassi vegetali diversi dal burro di cacao l’etichettatura deve indicare: “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”.

2.Buone le Uova di cioccolata, ma non quelle in vetrina. Le uova di cioccolato con i loro involucri colorati e invitanti attirano clienti e bambini. Prestate attenzione a che non vi vendano il prodotto esposto: la cioccolata, infatti, si deteriora con l’esposizione al sole e al calore.

3.Uova sode, dalla conservazione all’etichetta un occhio di riguardo! Cercate sempre di scegliere quelle allevate a terra e fresche. Per colorarle usate tinture ad hoc per alimenti o naturali. Una volta comprate conservatele in frigorifero e rispettate il termine minimo di conservazione.

4.Colomba, nella lista degli ingredienti la qualità. La Colomba è il dolce simbolo della Pasqua. Artigianale o industriale deve essere preparata usando determinati ingredienti, ovvero quelli che la legge stabilisce: farina di frumento; zucchero; uova di categoria “A” o tuorlo; burro (almeno 16%); scorze di agrumi canditi (almeno 15%); lievito naturale costituito da pasta acida; sale.

5.La filiera corta della Colomba. I prodotti venduti direttamente nei laboratori possono essere commercializzati senza etichetta purché sul banco di vendita ci sia un cartello o un registro che indichino la denominazione di vendita e la lista degli ingredienti.

6.Carne di agnello o abbacchio, cosa vuole la tradizione. L’agnello può essere da latte con un peso che va da 5 a 7 chili con carne molto tenera e magra. L’agnello leggero è invece da 7 a 10 chili e un agnello da taglio può arrivare fino a 10-15 chili. Tra i tagli più diffusi nelle ricette pasquali ci sono le costolette, il carrè, la coratella e la coscia.

7.Da chi acquistare l’agnello. Una ottima scelta può essere quella di comprare gli agnelli direttamente dai pastori, così di essere certi della loro provenienza e godere di tutti vantaggi della filiera corta, non da ultimo quello del risparmio economico.

8.Scegli la qualità italiana! Con le nostre scelte di acquisto possiamo sostenere le tipicità italiane. Quando andate a fare la spesa preferite le denominazioni geografiche. Tra le principali segnaliamo: i Salami Dop e Igp, il Carciofo Romanesco del Lazio IGP, l’Agnello di Sardegna Igp.

9.Pic nic di Pasquetta in sicurezza! Se a Pasquetta organizzate un pic nic all’aperto, attenzione a rispettare la conservazione dei cibi freschi, come latticini, carne crude da cuocere alla brace. Riponeteli nelle apposite borse frigo. E a proposito di barbecue ricordatevi di pulire la griglie.

10.Non sprecare cibo! E’ proprio durante i convitti delle festività, come la Pasqua, che si rischia di gettare nel cassonetto il cibo avanzato. Valuta consapevolmente le porzioni sin dalla stesura del menù. Congela gli avanzi o usali come ispirazioni per nuove ricette.

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