Gastronomia 11/12/2014

Il vin brulé dei mercatini natalizi: una bomba calorica

Secondo il Centro Tutela Consumatori Utenti è mediamente buona la qualità del vino utilizzata per la bevanda caratteristica delle Feste. Spesso viene aggiunto ancor più zucchero del normale, arrivando fino a 960 kcal al litro. Anche il costo rimane considerevole


La ricetta "casalinga" del vin brulé è semplice: un terzo di acqua, due terzi di vino, zucchero, aromi (soprattutto cannella, chiodi di garofano e altro) e una cottura lenta. L'atmosfera di un tipico mercatino natalizio non sarebbe più tale se non ci fosse la famosa bevanda, ma i consumatori che ne ordinano una tazza agli "stands" altoatesini, che cosa ricevono? Per scoprirlo, il 1° dicembre il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano ha prelevato 10 campioni da altrettanti "stands" dei Mercatini di Bolzano, Merano, Bressanone e Vipiteno, e li ha inviati al Laboratorio di analisi alimenti dell'Agenzia provinciale per l'ambiente. Con i seguenti risultati.

Uno degli indicatori confrontati è stato il prezzo. Risultato: il vin brulé costa caro. Una tazza - che corrisponde alla quantità nominale di 0,2 litri - va dai 3,00 euro di Bolzano e Merano, ai 2,80 euro negli altri centri. Il secondo è l'acidità volatile (più conosciuta come acido acetico), che dà un'idea immediata della qualità del vino. Quest'anno tutti i campioni mostrano dei valori inferiori ad 1 grammo per litro, ovvero fra 0,32 e 0,68 grammi per litro. Per comprendere il dato, basti sapere che un vino con un valore di 1,0 inizia a risultare "difficile" da bere a causa della presenza di un gusto acido che comincia a renderlo sgradevole. Il terzo è la gradazione alcolica: i valori in tabella vanno da un minimo di 3,94 ad un massimo di 10,24; va comunque considerato che sia la composizione (la quantità di acqua aggiunta o meno all'inizio), che la preparazione a cottura e lo stoccaggio nei distributori degli stands a temperature intorno ai 45-50 gradi (che provocano un'evaporazione continua dell'alcool), sono tutte variabili all'origine della gradazione alcolica finale rilevata. Il quarto è la quantità di zuccheri: da 84,9 a 115,1 grammi per litro, per una media di 96,26 grammi per litro (nel 2011 era di 93,5 grammi). Il quinto è la quantità di cumarina, ovvero l'aroma naturale contenuto nella cannella: a termini di legge, il contenuto massimo per un chilo o litro di alimento deve essere pari a 2 milligrammi in quanto dosi maggiori possono anche causare danni al fegato; tutti i campioni hanno evidenziato una quantità inferiore a 0,5 milligrammi per litro.

"Rispetto al 2011 la qualità del vino è leggermente migliorata - commenta Barbara Telser, consulente del CTCU - Lo si vede dalla diminuzione del valore medio della cosiddetta "acidità volatile", che passa da 0,42 a 0,40 grammi per litro. Ciò che invece è peggiorata, nel senso di un ulteriore aumento, è la quantità di zuccheri: siamo passati da una media di 93,50 ad una media di 96,26 grammi per litro (con punte di 115,10 grammi per litro). Aggiungendo anche l'alcool e traducendo il tutto in calorie, il vin brulé esaminato quest'anno va dalle 691 a 960 kcal per litro: al riguardo, basti pensare che un pranzo medio va dalle 600 alle 900 kcal, una pizza margherita va dalle 450 alle 500 kcal e un panino al sesamo ripieno di mortadella dà un apporto pari a 250 kcal."

La quantità di zuccheri contenuti non è però rilevante soltanto per le calorie: l'alto contenuto, oltre a compensare l'acidità volatile e "addolcire" ancora di più il gusto della bevanda, ha l'effetto di coprire il sapore dell'alcool e accelerarne l'assimilazione nel sangue. Se un uomo dal peso corporeo di 70 kg beve due tazze di vin brulé con 5 oppure 8% di gradazione alcolica, può raggiungere lo 0,3 oppure addirittura lo 0,5 per mille di alcool nel sangue. Con tutto ciò che ne può conseguire per chi debba poi mettersi al volante.

In conclusione: ciò che va evidenziato e che la gente tende a trascurare è che per tenore alcolico il vin brulé è di fatto vino: con quel che comporta in termini di consumo ed effetti conseguenti. Chi apprezza il vin brulé, potrà berne una tazza senza nessun problema. A chi fosse a dieta, o semplicemente avesse un occhio di riguardo per il portafoglio, è consigliabile ponderare se ordinarne una seconda. Ma per chi dovesse, subito dopo, mettersi alla guida di un veicolo, anche una sola tazza potrebbe essere di troppo.

di C. S.