Gastronomia
Il prezzo fa la differenza, anche sulla nostra percezione del gusto
Si ama o non si ama un alimento e un piatto anche in funzione di quanto lo si paga. I ristoratori sono avvertiti, tagliare il conto non sempre fa felice il consumatore
02 maggio 2014 | R. T.
La conclusione del team di ricerca guidato da Brian Wansink, professore presso la Facoltà di Economia Applicata Dyson e Management presso Cornell University, è perentoria: “semplicemente il taglio del prezzo in un ristorante influisce drammaticamente sulla valutazione e apprezzamento del cibo da parte dei clienti.”
Normalmente si crede che i nostri sensi siano guidati solo dagli stimoli olfattivi, gustativi e tattili che riceviamo ma non è così. Questo nuovo studio mette in luce come la percezione cambia in ragione del prezzo perchè influisce sul nostro rapporto con gli alimenti e persino sul nostro senso di colpa.
Insomma il fattore prezzo può manipolare le nostre percezioni.
I ricercatori hanno collaborato con un buffet italiano di alta qualità a New York per studiare come i prezzi colpiscono le percezioni dei clienti. Hanno presentato a 139 commensali un menu che ha offerto un buffet “all-you-can-eat” (mangia quanto vuoi) a prezzi fissi di 4 e 8 dollari rispettivamente. Ai clienti è quindi stato chiesto di valutare la qualità sulla base di una scala a nove livelli.
Coloro che hanno pagato 8 dollari per il buffet hanno riferito di aver goduto del pasto in media l'11% in più di quelli che invece hanno pagato 4 dollari.
Tra i fattori che hanno inciso di più sulla valutazione, il fatto che chi ha pagato 4 dollari ha riferito di aver mangiato troppo, sentendosi in colpa per questo comportamento.
Lo studio non ha affrontato direttamente le implicazioni sulla salute pubblica di buffet tipo all-you-can-eat, molto diffusi negli Usa, ma i ricercatori hanno detto che i risultati potrebbero offrire lezioni su come ottimizzare l'esperienza al ristorante .
“Se siete consumatori e volete mangiare a buffet, la cosa migliore da fare è mangiare a quello più costoso che vi potete permettere. Non mangerete troppo e avrete una migliore esperienza complessiva” ha concluso Wansink.
Lo studio si inserisce all'interno di una costellazione di altri lavori svolti da Wansink e altri che offrono spunti su come i comportamenti alimentari possono essere manipolati da piccole modifiche, come mettere gli alimenti più salutari su un piatto più piccolo.
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