Economia

L'agroalimentare? Un settore anticiclico. Dati globali e scenario

Pre-consuntivi 2009 e prospettive 2010. Il quadro fornito da LegaCoop su cooperazione agricolo-forestale e alimentare. Gli effetti della globalizzazione e della crisi hanno fortemente compresso i margini di redditività anche nelle aziende cooperative

13 febbraio 2010 | C. S.

Nel 2009 la cooperazione agricolo-forestale e alimentare aderente a Legacoop ha complessivamente confermato i dati relativi alla propria consistenza in termini di numero di associati (1.119 cooperative) fatturato (7,3 MD con un incremento inferiore all’1% rispetto al 2008), aziende agricole associate (circa 200.000) e numero di addetti (22.000 in lieve aumento + 0.4% rispetto al 2008).

Il quadro sinteticamente sopra tracciato è il risultato della sommatoria dei diversi settori produttivi nei quali si registrano situazioni anche profondamente diverse così come verrà successivamente indicato.

In termini generali si conferma il carattere anticiclico del settore agroalimentare che ha mostrato segnali di tenuta più evidenti rispetto ad altri settori produttivi.
È tuttavia vero che una parte importante degli effetti della crisi, che si è manifestata con una caduta dei prezzi dei principali prodotti agricoli, è ricaduta sui bilanci aziendali e familiari delle aziende agricole di produzione primaria rispetto alle quali la cooperazione ha saputo, purtroppo solo in parte, garantire una migliore valorizzazione rispetto al mercato.

Gli effetti della globalizzazione e della crisi hanno fortemente compresso i margini di redditività anche nelle aziende cooperative che, in particolar modo in questa fase, non possono e non vogliono scendere sul piano della concorrenza con chi opera ai margini (e talvolta anche oltre) della legalità, sia in termini di rispetto delle norme di sicurezza alimentare, sia in termini di rispetto dei contratti di lavoro, dell’ambiente e della norme.
Tuttavia, non ci si può esimere dalla necessità di recuperare efficienza e competitività all’interno delle filiere e delle singole imprese che ne fanno parte.

Riproponiamo con maggior forza i temi già individuati nell’ultima assemblea congressuale; quello dell’aggregazione e quello dell’internazionalizzazione, così come torniamo a proporre alla Gdo accordi e patti di filiera per trovare quell’indispensabile equilibrio che è alla base di un processo di stabilizzazione dove ogni attore della filiera possa trovare un’adeguata copertura dei propri costi, ivi compresa quella quota di ricerca e di innovazione indispensabile per incrementare una competitività sui mercati che vada oltre al semplice (sia pur importante) fattore del prezzo.

In questo scenario si colloca anche l’avvio della discussione a livello comunitario sulla PAC per il dopo 2013 che, già nei prossimi mesi, entrerà nel vivo del dibattito politico con la definizione del budget finanziario.

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Pre-consuntivo 2009 Legacoop Agroalimentare
Cooperative associate: 1.119
Fatturato globale: 7,3 Md di euro
Aziende agricole associate: 200.000
Addetti: 22.000

Fonte: elab. dati a cura di Legacoop Agroalimentare
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L’agroalimentare Legacoop settore per settore

LATTIERO-CASEARIO
Nel comparto del Latte Alimentare si è registrato un 2009 complessivamente positivo nonostante un calo del fatturato e, in misura più contenuta, dei volumi di vendita.
Granarolo si conferma azienda leader del settore con un fatturato di 900 ML di €. Positive anche le previsioni per il 2010.
Nel comparto del Latte trasformato (Parmigiano) il 2009 ha segnato l’avvio di una fase di ripresa con risultati positivi e con buone prospettive anche per il 2010 sia in termini di fatturato che di occupazione.

VITIVINICOLO
Sta attraversando una fase congiunturale complessivamente critica sia pur con andamenti diversi tra azienda ed azienda.
Il 2009 si chiude con una complessiva tenuta dei fatturati e dei volumi di vendita a scapito di una marginalità che si riduce quale prezzo lasciato al mercato per il mantenimento delle vendite. Forte incremento di una concorrenza interna (mercato domestico) incentrata sul prezzo e anche determinata dal calo dell’export.
Per il 2010 permangono prospettive di forte difficoltà legate anche alla riduzione dei consumi. Decisivo può risultare lo sforzo per entrare in mercati nuovi (vedi piani promozionali OCM)

OLEARIO
Il 2009 è stato caratterizzato da un aumento dei volumi di vendita, ma non del fatturato (prezzi di vendita in calo del 10-15% a causa anche dell’aumento dell’offerta in promozione).
Stessa tendenza si prospetta anche per il 2010. Quello dell’olio è un settore nel quale è in atto un processo di riorganizzazione ed un forte impegno progettuale di Legacoop finalizzato in particolare alla qualificazione ed alla valorizzazione delle produzioni meridionali ed alla creazione di un forte polo commerciale nazionale.


CARNI/SALUMI
Fatturati 2009 in crescita e risultati complessivamente positivi anche in termini di redditività. Molto bene il comparto dei salumi con buoni risultati di G.S.I. (Grandi Salumifici Italiani). Difficoltà si registrano invece per il comparto della macellazione carni suine.
Buone le prospettive per il 2010 con previsione di incrementi del fatturato e di consolidamento dei risultati gestionali raggiunti.


ORTOFRUTTA
È un settore in difficoltà, in particolare per quanto riguarda il “fresco”, dove si è registrato un consistente calo di fatturato (-25%) sia pur in presenza di volumi che tengono o, addirittura, mostrano segnali di incremento; ciò per effetto di un consistente calo dei prezzi di vendita e della marginalità.
Andamento migliore per il “trasformato” sia pur con segnali contrastanti (bene i prodotti derivanti dal pomodoro, assai meno bene i succhi di frutta).
Prospettive 2010 assai incerte a causa anche della variabilità climatica e delle forti oscillazioni dei prezzi.


SETTORE SEMINATIVI/SERVIZI

Settore che ha risentito del forte calo del prezzo dei cereali e quindi, a parità di volumi lavorati, di una riduzione del fatturato nella misura del 10-15%. In crescita la vendita dei mezzi tecnici che ha contribuito alla complessiva tenuta del settore. Incerte le prospettive per il 2010 ed in larga parte collegate all’ andamento di mercaro dei cereali. Appare sempre più decisiva la capacità del settore di organizzare la filiera attraverso la formalizzazioni di accordi con il mondo dell’industria (molitoria e dei pastifici) e, prima ancora, attraverso azioni di razionalizzazione degli impianti,miglioramenti qualitativi ed aggragazione dell’offerta.
Da approfondire e valutare meglio il tema delle allenze (Consorzi Agrari, O.P. e Coordinamento cerealicolo)


FLORICOLO-VIVAISTICO
Dopo un primo semestre difficile, c’è stato un recupero nella seconda parte dell’anno che determinerà un risultato complessivo di sostanziale tenuta o, in alcuni casi, di leggera crescita rispetto al 2008. Maggiore l’aumento dei volumi rispetto ai fatturati e positiva tendenza alla crescita delle vendite nella Gdo. Buone le previsioni per il 2010.


FORESTALE
Il settore ha consolidato la propria attività e chiude il 2009 con un fatturato complessivamente stabile o, in alcune realtà, in aumento anche significativo (10% Terra Uomini Ambiente in Garfagnana). Il dato più significativo per il settore è tuttavia da ricercare all’interno dei parametri occupazionali che, in una situazione congiunturale tutt’altro che facile, ha visto la tenuta del numero degli occupati.
Per il 2010 si attende una difficoltà iniziale chhe dovrebbe essere superata nella seconda metà dell’anno quando è previsto l’avvio di interventi legati ai PSR ed alle risorse aggiuntive dell’Health Chek. Maggiori difficoltà si intravedono sul versante delle commesse private dove la domanda (già nel 2009) tende a ridursi e dove appaiono critiche anche le questioni legate all’incasso dei crediti.
L’obiettivo per il 2010 sembra essere quindi il mantenimento degli attuali livelli di occupazione e di fatturato con gli eventuali incrementi destinati a coprire una possibile riduzione di marginalità sulle commesse acquisite.


CONDUZIONE AGRARIA
Il 2009 è stato un anno particolarmente difficile e negativo, in perfetta sintonia con gli andamenti del settore agricolo primario. Le consistenti riduzioni dei prezzi di tutte le colture (cereali, ortofrutta, vino, olio) e dei prodotti degli allevamenti (latte, in particolare) hanno determinato un crollo dei ricavi e la crescente difficoltà (o meglio: l’impossibilità) di far quadrare i bilanci con la sola gestione caratteristica. I risultati finali che evidenziano solo una parte di queste difficoltà hanno beneficiato degli effetti derivanti da attività extraagricola e/o da plusvalenze da vendite di cespiti a patrimonio.
Permane anche per il 2010 una forte preoccupazione legata all’attuale situazione dei prezzi dei prodotti agricoli. Timidi, ma insufficienti, segnali positivi giungono dal recente accordo sul prezzo del latte.


APISTICO E BIOLOGICO
Dopo due anni pesantemente negativi e caratterizzati da forti problemi legati alla moria delle api, assistiamo finalmente a una netta ripresa del settore apistico, con consistenti aumenti di fatturato e dei volumi di vendita. Anche l’occupazione è in crescita.


Fonte: Sveva Scazzina