Economia
Consumi ed export di olio di oliva sopra le aspettative nei primi mesi del 2025

Gennaio e febbraio, secondo i dati ufficiali della Commissione europea, confermano un trend di consumi ed export superiori alla media degli ultimi cinque anni. Italia ancora leader in Canada, a un’incollatura dalla Spagna negli Stati Uniti e in Giappone
05 maggio 2025 | 15:00 | T N
Il trend dei consumi di olio di oliva in Europa e dall’Europa verso il resto del mondo appare chiaro, con una tendenza a un forte aumento da gennaio.
Gli ultimi dati ufficiali, diramati dalla Commissione europea a fine aprile, indicano che l’export complessivo dall’Europa è salito a 265 mila tonnellate (ottobre 2024-febbraio 2025) ormai molto vicino al dato medio degli ultimi 5 anni di 298 mila tonnellate.
Il recupero dell’export è evidente da dicembre in poi, con il dato di dicembre (49 mila tonnellate) vicino alla media quinquennale (55 mila) ma con il boom a febbraio 2025 con un export di 65 mila tonnellate contro le 58 mila tonnellate della media degli ultimi cinque anni nello stesso mese.
Se guardiamo ai dati per destinazioni, e fornitori, scopriamo che la Spagna domina, come era lecito aspettarsi, con il 53% totale dell’export, seguita dall’Italia con il 33%, terza forza è diventata il Portogallo col 9% e poi la Grecia con 4%.
Per quanto riguarda le destinazioni gli Stati Uniti continuano a rappresentare uno sbocco di riferimento in cui Spagna e Italia sono a un’incollatura (47 contro 44 mila tonnellate), simile dinamica anche in Giappone (5400 contro 5100 tonnellate) mentre l’Italia vince la sfida in Canada (4500 tonnellate contro le 6100 tonnellate italiane).
E’ nel resto del mondo, ovvero fuori dalle sette destinazioni prevalenti mondiali che l’Italia fatica, esportando solo 19 mila tonnellate contro le 57 mila della Spagna.
Sul fronte del mercato interno europeo, pur con i dati fermi a gennaio, si nota una ripresa netta dei consumi giunti a 349 mila tonnellate (ottobre 2024 – gennaio 2025) contro le 359 mila dello stesso periodo degli ultimi cinque anni.
E’ soprattutto però il dato di gennaio a far ben sperare con un aumento dei volumi commercializzati nella UE a 96417 tonnellate (gennaio 2025), il secondo miglior dato degli ultimi anni e per trovare un volume simile bisogna tornare al 2019/2020 con 96844 tonnellate.
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