Economia

I prezzi delle uve da vino in calo dappertutto, in controtendenza la Lombardia

I prezzi delle uve da vino in calo dappertutto, in controtendenza la Lombardia

Secondo le elaborazioni BMTI su base Istat, la produzione di uve da vino è tornata infatti a superare i 65 milioni di quintali, segnando un incremento del +12,7% rispetto all'anno precedente

07 aprile 2025 | 09:00 | C. S.

In occasione del Vinitaly 2025, l’analisi sulle uve da vino realizzata da BMTI mostra un quadro di ripresa per la produzione nel 2024, dopo il crollo del 2023. Secondo le elaborazioni BMTI su base Istat, la produzione di uve da vino è tornata infatti a superare i 65 milioni di quintali, segnando un incremento del +12,7% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, i volumi restano inferiori agli oltre 70 milioni di quintali raccolti nel triennio 2020-2022. La ripresa della produzione ha comportato in molte aree vitivinicole italiane un calo dei prezzi delle uve utilizzate per i vini DOC e DOCG: in alcuni casi sulla base dei dati rilevati dalle Camere di commercio emergono ribassi a doppia cifra rispetto al 2023.

In Veneto, sulla piazza di Verona, i prezzi delle uve Amarone e Recioto hanno subito una flessione annua del 13% mentre le uve atte a Valpolicella sono scese dell’8%. Un ulteriore calo è stato registrato per le uve destinate al Prosecco Conegliano Valdobbiadene (-9%) dopo quello già osservato nel 2023.

In Friuli-Venezia Giulia, tra le uve bianche più comuni, stabili rispetto al 2023 quelle atte a Pinot grigio, Chardonnay e Friulano quotate sulla piazza di Udine. Prezzi invariati anche per le uve atte alla produzione di Ribolla Gialla. 

Allo stesso modo, in Piemonte, sulla piazza di Cuneo, le uve atte alla produzione di Barolo hanno subito una riduzione consistente del 25% mentre, dopo la stabilità raggiunta nel 2023, sono scese del 7% le uve Barbera d’Asti, quotate sulla piazza di Asti. Al contrario, le uve Moscato DOCG hanno mantenuto una sostanziale stabilità.

In controtendenza, invece, in Lombardia l’andamento delle uve destinate alla produzione di Franciacorta e delle uve atte a Lugana che, sulla pizza di Brescia, hanno subito rispettivamente un rialzo del +5% e del +7% rispetto al 2023.

In Emilia-Romagna, stabili sulla piazza di Reggio Emilia le uve utilizzate per la produzione di Lambrusco. In calo, invece, in Umbria le uve atte a Sagrantino DOCG (-22%) quotate presso la Borsa Merci dell’Umbria.

In Toscana, dopo la flessione del 2023, la produzione di uve da vino avrebbe registrato nel 2024 un aumento del +35%, sulla base dei dati Istat. I prezzi delle uve atte a Brunello di Montalcino, rilevati sulla piazza di Siena, sono scesi di quasi il 20% su base annua. Flessione analoga anche per le uve atte a Chianti Classico, sempre sulla piazza di Siena e per le uve atte a Bolgheri rosso, quotate sulla piazza di Livorno. In deciso calo, pari ad un -44%, le uve atte a Morellino di Scansano, sulla piazza di Grosseto.

Anche in Abruzzo, il recupero produttivo ha impresso un calo ai prezzi delle uve da vino. Dopo gli aumenti del 2023, le quotazioni sono scese del 9% per le uve atte a produrre Pecorino d’Abruzzo e del 2% per quelle atte a Montepulciano d’Abruzzo.

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