Economia

Prezzi degli oli di oliva in discesa, extravergine in controtendenza

Prezzi degli oli di oliva in discesa, extravergine in controtendenza

I prezzi dell'olio lampante e dell'olio vergine di oliva sono in calo da quindici giorni sul mercato spagnolo. In controtendenza solo l'extra vergine, tra timori di mercato e paure sulla futura produzione

03 ottobre 2023 | T N

I prezzi dell'olio lampante di oliva, da cui discende l'olio di oliva raffinato e quindi l'olio di oliva, sono in discesa in Spagna da almeno quindici giorni, dopo un po' di saliscendi nella prima quindicina di settembre.

Stessa dinamica per l'olio vergine di oliva, categoria commerciale rappresentata sugli scaffali spagnoli ma che in Italia si usa, per lo più, in miscela con l'extra vergine d'oliva per realizzare oli da vendere in promozione.

Prezzi dell'olio lampante e del vergine di oliva in discesa, olio extra vergine di oliva in salita

In controtendenza, invece, l'olio extravergine di oliva che in Spagna mantiene abbastanza costantemente quotazioni sopra gli 8 euro/kg, con punte oltre gli 8,5 euro/kg a metà settembre.

A confermare questa dinamica è PoolRed che vede prezzi dell'olio extra vergine di oliva a 8,4 euro/kg all'inizio di ottobre, a 7,2 euro/kg per l'olio vergine di oliva e a 7 euro/kg per l'olio lampante.

Una dinamica confermata anche dal Borsino dell'Olio di Teatro Naturale che segnala ancora 8,6-8,7 euro/kg per l'extra vergine di qualità premium, mentre l'olio raffinato resta sostenuto a 7,5 euro/kg.

Tale dinamica dei prezzi evidenzia come il mercato degli oli di categoria inferiore (vergine e lampante) sia fermo, con pochissimi scambi, soprattutto poichè le raffinerie hanno buone giacenze e vogliono far abbassare le quotazioni per poter proporre sul mercato oli a prezzi più abbordabili. Un trend che conferma le buone speranze di avere volumi sufficienti di olio vergine d'oliva e lampante con la prossima campagna olearia. E' infatti probabile che, compatibilmente con lo stato fitosanitario delle olive e la maturazione, gli olivicoltori cercheranno di ritardare il più possibile la raccolta per ottenere rese più alte, con detrimento della qualità. E' infatti noto che, con un basso carico, la maturazione della Picual possa procedere più spedita, dando luogo a oli con più alti livelli di etanolo, dunque più fermentescibili, o comunque con un alto rischio di veder innalzati i valori di etil esteri, tal da non poter essere più classificati come extravergine.

Già in annate positive la percentuale di extravergine rispetto agli altri oli di pressione raramente saliva oltre il 50-55%. E' ipotizzabile che quest'anno resti sotto al 40-45%, quindi con non più di 350 mila tonnellate di olio extra vergine d'oliva disponibile per il mercato, ipotizzando una campagna olearia da 750-800 mila tonnellate per la Spagna olearia. Si tratta di volumi pari alla metà di quelli abituali, con giacenze praticamente azzerate, che rendono più incerta la situazione di mercato, da cui movimenti speculativi che proseguiranno probabilmente per qualche settimana, almeno finchè non sarà chiara la prospettiva produttiva spagnola.

Le proiezioni confermano un dato di 750 mila tonnellate per la produzione d'olio in Spagna, che può salire a 800 mila tonnellate se le indiscrezioni su un utilizzo massivo di olive destinate a consumo da tavola varcassero invece le porte dei frantoi.

Si conferma il dato di circa 250 mila tonnellate di oli di oliva in stock, principalmente proprio vergine e lampante, più che sufficienti a garantire la copertura fino alla prima produzione.

Una situazione che potrebbe riflettersi anche sul mercato italiano, mantenendo alto il prezzo dell'olio extravergine d'oliva, intorno ai 9 euro/kg per diverse settimane. Vi possono essere però scenari che possono portare e speculazioni al ribasso clamorose, con un mercato delle olive e dell'olio fermo per mancanza di liquidità da parte del mondo della produzione. La necessità di realizzo immediato potrebbe spingere a vendere olio extra vergine di oliva sottocosto, innescando una spirale negativa. Si conferma che sarà la speculazione, più che il mercato, a dominare la scena nella prossima campagna olearia per l'olio extra vergine di oliva in tutto il bacino del Mediterraneo.

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