Economia

Le importanti sfide per l'ortofrutta italiana nei prossimi anni

Le importanti sfide per l'ortofrutta italiana nei prossimi anni

L'aggregazione esiste ma ancora ha forti lacune. Le organizzazioni di produttori aggregano il 50% della produzione, ma meno del 10% supera i 50 milioni di euro di valore commercializzato

06 maggio 2022 | C. S.

Un comparto che vale il 10% della SAU italiana, un sistema di OP che storicamente fa della filiera ortofrutticola una delle più organizzate; un valore alla produzione delle Indicazioni Geografiche di circa 400 milioni di euro per 550mila tonnellate annue di prodotto certificato; un export cresciuto quasi del 20% dal 2015 con un incremento dell'avanzo commerciale del 35% nello stesso periodo: a fronte di questi numeri, il sistema-ortofrutta in Italia deve affrontare le sfide costituite dall'aumento dei costi di produzione, che fra carburanti, fertilizzanti e energia elettrica, a marzo 2022 fa segnare un +21% su base annua, e un +12% rispetto al dicembre 2021.

Sul mercato, il confronto del primo trimestre 2022 con l'analogo periodo del 2021, rispecchiando l'aumento dei costi di produzione, fa rilevare un'accelerazione dei prezzi dell'ortofrutta al dettaglio e una contrazione dei volumi acquistati (significativo il calo delle quantità rispetto alla media degli ultimi 3 anni), anche se nell'analisi generale vanno considerati anche fenomeni congiunturali legati alla scarsa disponibilità di alcuni prodotti (ad esempio pere, kiwi, pomodori e zucchine).

Questo lo scenario, evidenziato da Ismea al Macfrut di Rimini nell'ambito del convegno "Filiera ortofrutticola: dall'analisi dei costi alla creazione del valore", nel quale Ismea ha focalizzato l'attenzione sugli elementi in grado di creare valore aggiunto per il comparto, e sugli ostacoli da superare per generarlo. Si parte dalla sostanziale "staticità", ormai da qualche anno, da parte della produzione organizzata in OP, associata spesso a problematiche di sottodimensionamento o di efficienza funzionale. Basti pensare che le OP aggregano ancora il 50% della produzione, e che la distribuzione delle OP per Valore della Produzione Commercializzata (VPC) vede solo l'8,7% di esse superare la classe dei 50 mln di euro, mentre il 50,8% si colloca fra i 10 e i 50 mln di euro e il 40,5% in quella fino a 10 mln di euro.

"Il settore ortofrutticolo, nonostante ormai si stiano diffondendo numerose best practices, ha ancora difficoltà a «creare valore» e a farlo percepire al consumatore finale - ha dichiarato il Presidente di Ismea Angelo Frascarelli. Una quota importante di consumatori percepisce la categoria ortofrutticola come prodotto a basso costo, e il percorso per la creazione di valore nel prodotto passa, oltre che dalla necessaria crescita del sistema delle OP, anche da quegli ambiti più adatti a generare valore, come le filiere con prodotti a indicazione geografica, il bio, le filiere integrate, i mercati esteri, nonché qualità, gusto e facilità d'uso".

"Negli ultimi due anni il settore ha vissuto una contingenza molto difficile per il sommarsi di alcuni fattori come le avversità climatiche unite a problemi strutturali - afferma Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut - Oggi c'è una visione più ottimistica del futuro, che prende lo spunto da una campagna commerciale che si apre sotto i migliori auspici (non ci sono stati danni significativi da eventi climatici calamitosi) e dal dinamismo delle nostre aziende capaci di mettere a segno il record di export nel 2021. Quanto avvenuto negli ultimi tempi, e mi riferisco a Covid e tensioni internazionali, e il conseguente forte aumento dei costi del trasporto, porteranno a una globalizzazione più selettiva, creando nuove opportunità per le imprese. Macfrut 2022 è lo specchio di una filiera italiana che vuole ritrovare un nuovo protagonismo in Europa".

All'evento sono state presentate le prime elaborazioni sui costi di produzione e sull'impatto dei recenti incrementi dei prezzi dei mezzi di produzione che hanno riguardato alcuni prodotti-tipo come il melone in Lombardia, la fragola in Basilicata e l'arancia-tarocco in Sicilia.

Potrebbero interessarti

Economia

Conquistare i consumatori con i profumi: gli odori più stimolanti dal punto di vista commerciale

Le vendite aumentano quando nell'aria c'è una fragranza semplice. Un profumo piacevole non è necessariamente un profumo efficace dal punto di vista commerciale

18 novembre 2025 | 14:00

Economia

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva italiano scende sotto i 7 euro/kg: chi fermerà la speculazione?

Quanto olio di oliva tunisino vogliamo nazionalizzare prima di fermare la speculazione sull’extravergine 100% italiano? Gli allarmi non sono serviti: i controlli li fanno nelle OP e nelle cooperative, i delinquenti hanno campo libero. La quotazione a 6,3 euro/kg di Ismea Mercati è uno schiaffo all’olivicoltura italiana

18 novembre 2025 | 12:55

Economia

Prezzi in caso per l'ortofrutta italiana: cime di rama giù del 20%

Le attuali dinamiche di mercato mostrano una tendenza in calo, rispetto allo scorso anno, per i prezzi all’ingrosso degli ortaggi, complice il clima mite registrato finora che ha favorito la produzione, generando abbondanza di prodotto ma non stimolato il consumo

17 novembre 2025 | 10:00

Economia

I consumi alimentari delle famiglie nel primo semestre 2025

Nel comparto degli oli e dei grassi vegetali emerge la dinamica positiva delle vendite in volume dell'olio extravergine di oliva favorita dalla riduzione dei prezzi medi in GDO. In crescita spesa e volumi di molti prodotti freschi, in particolare ortaggi e, proteici di origine animale

16 novembre 2025 | 11:00

Economia

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva in Spagna sale ancora al 14 novembre: 4,75 euro/kg

La situazione di mercato in Spagna appare ancora incerta, con in prezzo dell’olio extravergine di oliva salito di un euro da settembre ma le quotazioni di olio vergine e lampante sono stabili e molto oscillanti. L’incognita delle importazioni dalla Tunisia

14 novembre 2025 | 11:00

Economia

Previsioni di prezzi al ribasso per l’olio di oliva secondo la Fao

Il commercio mondiale di olio d'oliva si espanderà a oltre 1,3 milioni di tonnellate, raggiungendo potenzialmente un massimo storico. I prezzi più bassi aumenteranno gli acquisti nei principali mercati, tra cui Brasile, Cina, Unione Europea e Stati Uniti d'America

14 novembre 2025 | 09:00