Economia
Alla fine del 2020 l'agricoltura paga pegno all'emergenza Covid
Dal Crea la fotografia del IV trimestre 2020. Le esportazioni agroalimentari hanno superato i 12,2 miliardi di euro e crescono del 2,6% rispetto al 2019, con un aumento dei flussi verso il Nord America
15 aprile 2021 | C. S.
Dopo i segnali di ripresa dei tre mesi precedenti, l’andamento economico del IV trimestre 2020 mostra una tendenza negativa in tutti i comparti produttivi. Rispetto al trimestre precedente, infatti, si registra una diminuzione del PIL dell’1,9%, del valore aggiunto del 2,8% e degli investimenti fissi lordi (-0,2%). È quanto emerge dalla fotografia scattata negli ultimi tre mesi del 2020 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.
Rispetto allo stesso periodo del 2019, fra ottobre e dicembre 2020 si è verificata una contrazione del -4% sia dell’indice della produzione dell’industria alimentare sia di quello della produzione delle bevande (con un picco a dicembre di -11%). Tiene, invece, la produzione di vini, grazie ai buoni risultati relativi ai mesi di ottobre e novembre che compensano la riduzione del 20% di dicembre. Gli indici del fatturato dell’industria alimentare e delle bevande crescono sul mercato estero di 4% e si contraggono su quello interno (in particolare l’industria delle bevande con -14%).
Le esportazioni agroalimentari nel IV trimestre 2020 hanno superato i 12,2 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2019, crescono del 2,6%, con un aumento dei flussi verso il Nord America (Stati Uniti +13% e Canada +8,3%), mentre le importazioni continuano a calare (-3,2%). I prodotti maggiormente esportati sono stati i derivati dei cereali (soprattutto pasta), ortaggi trasformati (principalmente conserve di pomodoro), oli e grassi (soprattutto olio di oliva) e frutta fresca (uva da tavola, kiwi e mele).
Sentiment analysis 2021: sulla base dei dati raccolti su twitter dal 21 gennaio al 15 marzo 2021, in linea con il periodo precedente, emerge un forte aumento del clima di fiducia nei confronti del settore primario e delle sue politiche, con prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (69%, + 10% rispetto al periodo precedente) rispetto ai negativi e molto negativi (28%).
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