Economia
IN UN'INCHIESTA DELL'UNIONE ITALIANA VINI, LA PROMOZIONE DEL VINO ITALIANO NEL MONDO
Nell'edizione 2007 dell'annuario "Enotria", uno speciale sulle dinamiche del vino italiano all’estero, partendo dalla premessa che non esiste ancora un marchio-Paese per il nostro vino nella sua globalità. Da qui il concorso di idee, vinto da Elisa Campagnaro
24 marzo 2007 | Carlotta Baltini Roversi, Raffaella Leoni
Tappa finale  per il Concorso âLa promozione del vino italiano nel mondoâ, ideato da Uiv, Unione Italiana Vini, con la collaborazione di Buonitalia, società del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per la promozione dellâagroalimentare italiano nel mondo, e Agriteam (Agricoltura territorio ambiente), lâAzienda speciale della Camera di commercio di Milano. 
Il 23 marzo si è svolta a Milano, presso Palazzo Turati, la presentazione del progetto-inchiesta, dove è stato anche proclamato il vincitore di un concorso di idee in cui è emerso "il giovane che meglio sia riuscito a esprimere con una sola immagine e una frase simbolica la ricchezza e lâunicità della nostra migliore produzione enologica".
L'iniziativa ha avuto il pieno favore generale. Al di là di quanto è emerso dall'indagine giornalistica condotta sulle pagine dell'annuario Enotria, l'iniziativa del concorso è stata sorprendete. Si è potuto in tal modo ricavare  unâideale immagine per il brand âItaliaâ, buona da spendere in una campagna di comunicazione nazionale destinata ai mercati esteri.
Grazie al concorso âLa promozione del vino italiano nel mondoâ e ad Enotria, monografia di Unione Italiana Vini che ogni anno affronta una tematica di stretta attualità per il comparto, ha preso dunque il via una innovativa e senza dubbio efficace strategia di comunicazione per il comparto vitivinicolo italiano: è possibile, anzi auspicabile, realizzare un messaggio unitario che valorizzi tutte le variegate e differenti espressioni dellâalta qualità enologica made in Italy e contribuisca a promuoverle allâestero, in uno scenario di mercato sempre più globalizzato e competitivo. 
Tornando al concorso, il primo classificato si è aggiudicato un viaggio premio in occasione di una missione organizzata da Buonitalia in uno dei Paesi dove la società del Ministero sta sviluppando attività di promozione dellâenogastronomia made in Italy. Tutti gli altri lavori finalisti sono stati pubblicati nellâedizione 2007 di Enotria, appunto, che è stata presentata in occasione della conferenza stampa che si è svolta venerdi 23 marzo. 
Lâedizione di questâanno è dedicata a indagare le dinamiche del vino italiano allâestero, partendo proprio dalla premessa che non esiste ancora un marchio-Paese per il nostro vino nella sua globalità. 
Nel volume, oltre a una sezione sul concorso e sugli undici elaborati finalisti, ha avuto molto spazio unâapprofondita indagine sulla percezione del vino italiano nei Paesi esteri, condotta con sondaggi, inchieste di respiro internazionale e opinioni, al fine di fornire un quadro esauriente a giornalisti, operatori del settore e produttori. Non è stato trascurato nemmeno l'olio extra vergine di oliva di qualità, con un ricco dossier a firma di Luigi Caricato.
Così, attraverso Enotria - 15 mila copie distribuite alle principali aziende del settore, alle categorie dellâospitalità e alla stampa - i migliori lavori che hanno partecipato al Concorso sono stati presentati alle imprese vitivinicole italiane per offrire oltretutto ai diversi ragazzi lâopportunità di entrare in contatto con il mondo del vino e, perché no, di trovare anche una nuova occupazione. 
Uno degli obiettivi principali di questo concorso rivolto agli studenti delle Facoltà di Architettura, Istituti del Design, Accademie delle Belle Arti e scuole di specializzazione in grafica e design, è stato anche quello di avvicinare le nuove generazioni alle interessanti e numerose opportunità di lavoro offerte dal mondo del vino. 

I dati occupazionali del settore sono di tutto rispetto. Una recente indagine censisce circa 240 mila imprese dedicate esclusivamente alla viticoltura (195 mila viticoltori e 43 mila vitivinicoltori), oltre 460 mila titolari di vigneto e più di 94 mila persone impiegate nella produzione. Si aggiungono gli addetti alla trasformazione (oltre 55 mila) e alla distribuzione nei canali commerciali (oltre 86 mila). Complessivamente quindi il settore dà lavoro a 700 mila persone, che diventano 1.200.000 se si considera lâindotto primario. 
E, tra le professioni del vino, trovano oggi spazio nuove figure: il designer, il grafico e il pubblicitario, che si affiancano allâagronomo, allâenologo, al ristoratore e allâenotecario e che aprono nuovi sbocchi occupazionali.
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