Economia

In 177 agenti vigilano su un fatturato di 12 miliardi di euro all'anno

Il Ministero delle politiche agricole mette on line i nomi degli agenti vigilatori del sistema DOP/IGP. Ci sono molte più denominazioni d'origine che personale qualificato e addestrato contro la contraffazione e l'uso improprio dei marchi. Ecco perchè i truffatori la passano liscia

01 agosto 2014 | T N

C'è un'elevatissima probabilità che chi magheggia con le DOP/IGP la passi liscia.

Non stiamo parlando degli operatori regolarmente iscritti ai Consorzi e che vengono certificati. Le 58 mila visite ispettive e i 70 mila controlli analitici effettuati nel 2012 danno una ragionevole certezza che il consumatore non venga fregato.

Ma che dire, in Italia e all'estero, di chi evoca o utilizza impropriamente nomi geografici riservati alle denominazioni d'origine? Quante possibilità vi sono che questi truffatori vengano effettivamente beccati e puniti? Purtroppo poche, anzi molto poche.

Secondo i dati Ismea/Qualivita, nel 2012 (ultimo anno disponibile) abbiamo esportato 2,5 miliardi di euro di prodotti a denominazione d'origine, vini esclusi. In base alla recente normativa ex officio, ciascun paese può segnalare la contraffazione di una Dop/Igp facendo intervenire la nazione dove l'illecito è stato effettuato. Questo presuppone che un Paese, come l'Italia, che ha un patrimonio inestimabile in denominazioni costruisca un sistema di vigilanza efficiente. Il pacchetto qualità, dove è contenuta la norma ex officio, è operativo dallo scorso autunno. Sono dunque passati alcuni mesi durante i quali poteva essere impiantato e implementato un sistema di controllo efficace.

Evidentemente se ne sono dimenticati un po' tutti, poiché, in base agli elenchi pubblicati dal Ministero delle politiche agricole il 28 luglio scorso, sono attivi solo 177 agenti vigilatori per un totale di 264 Dop/Igp.

Dobbiamo poi considerare che alcune Dop hanno più di un agente vigilatore al loro servizio. Il record al Consorzio Dop Mela Val di Non con 12 agenti vigilatori. Il 70% degli agenti vigilatori controlla i settori vitivinicolo, salumi e formaggi.
Nel settore dell'olio d'oliva il Consorzio con il record di agenti vigilatori è la Dop Brisighella, che ne conta tre, seguite da Toscano Igp, Garda, Val di Mazara, Sabina, Dauno, Terre di Siena, Sardegna, Riviera Ligure, Terra di Bari.

Come noto è il settore vitivinicolo la fa da padrone, con un export che è pari a quello di tutti gli altri prodotti a denominazione d'origine. Se guardiamo ai dati Qualitiva/Ismea scopriamo che la diffusione degli agenti vigilatori è assolutamente congrua con i numeri di singoli comparti. Vino escluso, i formaggi rappresentano il principale comparto, con un’incidenza nel 2012 del 59% sul fatturato alla produzione complessivo. I prodotti a base di carne rappresentano il secondo comparto per fatturato alla produzione ed al consumo. Il comparto degli oli extravergini di oliva si pone al quinto posto nella graduatoria del valore all’origine delle Dop e Igp, con un valore alla produzione di circa 80 milioni di euro.
La produzione certificata, pari a circa 1,3 milioni di tonnellate, nel suo complesso è cresciuta di oltre il 5% nel 2012, dopo la sostanziale stabilità del 2011 ed il buon incremento del 2010.Passando ad analizzare i valori di mercato del comparto, Ismea stima nel 2012 un giro d’affari potenziale di circa 7 miliardi di euro alla produzione, mentre, per quanto riguarda il valore al consumo si arriva a 12,6 miliardi di euro, di cui circa 8,9 registrati sul mercato nazionale.

Considerando che gli agenti vigilatori debbono agire sul fronte del consumo, a ciascun agente vigilatore spetta di controllare un volume d'affari di quasi 70 milioni di euro. E ci riferiamo solo al volume d'affari regolare. Se consideriamo il potenziale della contraffazione, arriviamo a cifre ben più alte.
E' chiaro che, a parte poche eccezioni, agli agenti vigilatori spetta un ruolo improbo e che la forza in organico è assolutamente inadeguata.

Gli agenti vigilatori sono alle dipendenze dirette dei Consorzi di tutela e sono da questi pagati. La contraffazione colpisce infatti le aziende aderenti ai Consorzi e quindi è giusto che siano i privati a farsi carico degli oneri. Vi è però anche un interesse delle Stato perchè la contraffazione diminuisca. Se infatti si riducesse, le aziende italiane aumenterebbero i fatturati e con questi gli esborsi in tasse. Visto il concorso di interesse dello Stato perchè il sistema delle Dop/Igp produca ancor di più, essendo tutto italiano, ad alto valore aggiunto e molto rivolto all'export con beneficio della bilancia dei pagamenti, non sarebbe il caso che lo Stato aiutasse i Consorzi, almeno in una prima fase, nell'istituire un sistema di vigilanza efficiente?

Ecco dunque la proposta. Operare risparmi per 36 milioni di euro all'anno sul bilancio del Mipaaf e mettere a disposizione dei Consorzi 1000 agenti vigilatori. Potrebbe non rivelarsi una spesa ma un investimento.

Potrebbero interessarti

Economia

L'ottima performance dell’industria alimentare nel II trimestre 2025, export traina sempre di più

In aumento il valore aggiunto dell’industria e dell’agricoltura, mentre il settore dei servizi si mantiene stabile. Le vendite all'estero in valore sono diversificate in base ai comparti: in crescita i cereali, in calo, invece, quelle di vino e di ortaggi trasformati

18 ottobre 2025 | 09:00

Economia

Il prezzo dell’olio di oliva al 17 ottobre: boom dei prezzi dell’extravergine in Sicilia, parte la speculazione in Spagna

Mentre in Puglia, dopo lo strano calo a Brindisi, Lecce e Taranto, non si segnalano novità, l’olio nuovo fa esplodere le quotazioni in Sicilia. Parte invece forte la speculazione in Spagna, con vistosi cali su tutte le categorie commerciali

17 ottobre 2025 | 14:30

Economia

I dazi frenano il vino italiano negli USA

A luglio e agosto l'export di vino precipita del 30%. Nel breve termine si confermano prospettive negative: a settembre è probabile un’ulteriore contrazione in doppia cifra

17 ottobre 2025 | 13:30

Economia

Crolla l'export agroalimentare italiano negli USA ad agosto

Con le tariffe passate al 15% la crescita si è di fatto azzerata. I prossimi mesi faranno capire se l’inversione di tendenza sarà strutturale o è solo un assestamento. Gli USA rappresentano il primo mercato Extra Ue in valore per le esportazioni agroalimentari nazionali 

17 ottobre 2025 | 10:00

Economia

363 milioni di euro all'agricoltura italiana: erogati gli anticipi PAC

Il 16 ottobre a ricevere la prima tranche di pagamenti, sono 120.112 aziende su un totale di 400 mila, specializzate soprattutto nella coltivazione di frumento,  grano, orzo, pomodori, ulivi e viti

16 ottobre 2025 | 16:00

Economia

I danni alla filiera cerealicola italiana con il bando per l'urea

Senza urea nel Bacino Padano si stima una diminuzione del 36% nella produzione di mais, un calo del 17% di frumento tenero, del 25% di frumento duro e, addirittura, del 63% di riso

15 ottobre 2025 | 12:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati

hans suter

02 agosto 2014 ore 08:29

36 milioni sarebbero meglio investiti nell'educazione della consumatrice. O meglio 18 per l'educazione e 18 per 500 ispettori cercando di creare un collegamento tre le due misure.