Economia

Per gli italiani meno cibo in tavola

Il calo è drastico. L'Istat non registrava una discesa annua cosi' forte da oltre un anno. Riduzione più forte per la grande distribuzione

28 maggio 2011 | R. T.

L'Istat segnala un deciso calo delle vendite a marzo, scese del 2% rispetto allo stesso mese del 2010. La diminuzione riguarda tutti i settori incluso l'alimentare e tutti i tipi di punti vendita, ipermercati e discount.

L'Istat non registrava una discesa annua cosi' forte da oltre un anno, ovvero dal gennaio 2010.

La negativa performance delle vendite al dettaglio a marzo, che risultano in calo anche su base mensile (-0,2%) segue lo stallo di febbraio e porta a chiudere in negativo il primo trimestre 2011 (-1% tendenziale e -0,3% congiunturale). Situazione peggiorata anche per prodotti considerati irrinunciabili, con il carrello della spesa che diventa più leggero vista la contrazione delle vendite alimentari (-0,3% su febbraio e -2,6% su marzo 2010).

Analizzando diversi punti vendita, la riduzione più forte l'ha subita la grande distribuzione (-2,1%) anche se non e' andata molto meglio ai piccoli negozi di quartiere (-1,9%), che tradizionalmente pagano sempre il prezzo piu' alto nei periodi di difficolta' economica. In particolare per quanto riguarda le vendite nella Gdo, colpisce il calo segnato dagli ipermercati (-3,9%) e dai supermercati (-2,2%). Mentre si salvano gli esercizi specializzati (+0,7)

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