Cultura
Un rombo caldo, un effetto straniante di onde. La sfida al Vesuvio
Una storia raccontata da Nicola Dal Falco, con un'unica scena, come negli ex voto. Per qualche minuto non successe nulla, ma poi...
04 luglio 2009 | Nicola Dal Falco
La sfida
Questa storia mi fu raccontata come si descrive unâunica scena, come negli ex voto o nelle metope: non le occorreva una narrazione, bastava illuminare il fatto. La ascoltai, mentre guidavo sullâautostrada che contorna il Vesuvio, seguendo lâampia curva che rende palpabile il diametro del monte e con esso quello concentrico del cratere.
Dal finestrino abbassato la velocità generava un rombo caldo, un effetto straniante di onde. La signora che mi sedeva accanto era stata invitata ad una gara di fuochi dâartificio. Invitata in uno di quei paesi sotto il vulcano e stretti tra loro in un labirinto di fiati e cortili, di strade o anche piazze che non si misuravano direttamente col cielo, ma con il suo fianco ramato. Quellâanca tiepida ed esplosiva che occupa una fetta dâorizzonte.
Partecipava alla giuria che avrebbe giudicato otto concorrenti. Quando anche il settimo ebbe presentato il proprio numero, un grande, ipocondriaco silenzio seguì lâannuncio dellâottavo e ultimo,⦠nulla, per qualche minuto non successe nulla. Poi, lâurlo del presidente annunciò la vittoria, la espulse da ogni poro. Solo, allora, lâamica capì. Chi aveva vinto? Tutti, tutti contro il Vesuvio che, non rispondendo, si ritirava dalla sfida.