Cultura

Le alte vette del Monte Bianco in mountain bike

La notte passa veloce, l’aria fresca della mattina regala subito una bella energia: si parte. Cinque intensi giorni. L’altro volto, quello vero, di chi ama la natura vivendola in prima persona, senza perderne mai l’essenza

17 settembre 2011 | Giuditta Parisi

Giuditta Parisi ha partecipato dal 18 al 22 luglio 2011 al "Giro del Monte Bianco in Mountain Bike", organizzato da Bike&Mountain. Insieme ad altri amici della “Orso on Bike”, accompagnata dalla Guida di Mountain Bike Gianfranco Sappa, ha concluso il Giro del Monte Bianco in cinque tappe : Courmayeur-Les Chapieux , Les Chapieux-Les Contamines, Les Contamines-Trient, Trient-La Fouly , La Fouly-Courmayeur. Ai lettori di Teatro Naturale il piacere indireto di queste intense emozioni.

 

Siamo arrivati a Courmayeur dopo tante ore di viaggio. Il cuore batte forte, sono emozionata. Gianfranco ci raggiunge in albergo, ci spiega il giro con il suo bel modo gentile e pacato. Io so che mi aspettano cinque giorni intensi, duri, dove sarà messa alla prova il mio carattere, oltre che la mia preparazione.

Gianfranco non ha mai portato una donna in questo tour: questo mi rende un po' agitata e al tempo stesso anche fiera e contenta di aver ceduto al bellissimo desiderio di Mauro di condividere con lui e i nostri amici questa esperienza. So di essere nel mio gruppo quella che dovrà impegnarsi di più, ma so anche di avere compagni di viaggio cari, solari, generosi. La notte passa veloce, l’aria fresca della mattina regala subito una bella energia; emozionata salgo in sella alla mia bici: partenza!

L'attacco è degno delle aspettative: una lunga salita sterrata da rampichino. Mi colpisce la bella pedalata di Gianfranco. Tranquilla. Volutamente leggera. L e n t a.

Seguo il suo ritmo e mi ritrovo in alto. Il panorama ripaga lo sforzo. Il cielo azzurro, i prati verdi e il bianco delle montagne colorano i miei pensieri. Arriviamo a quota 2000 in sella alla bici. Il fiato è corto ma il respiro intenso, emozionato. Ci fermiamo in cima al colle, il vento fa vibrare il cuore. Si riparte. Discese e poi salite impegnative a tratti per me impossibili da percorrere sulla bici.

Cammino con la bici accanto e poi arrampico su sentieri dove a volte il passo sembra troppo corto per superare l'ostacolo, dove occorre tanta forza per alzare la bici, ma non mi arrendo, ci provo e mi ritrovo in alto. E poi giù, ancora lungo un sentiero fiorito. Il cuore batte forte. Strapiombi a farmi compagnia. Arriviamo giù in fondo alla valle. Una bella pianura pedalabile si allunga accanto a un laghetto. Pedaliamo leggeri: "Alzate la testa! Sulla destra Sua Maestà il Monte Bianco!"

Gianfranco urla. Anche lui è emozionato. E’ felice che il Bianco faccia capolino e si mostri ai suoi compagni di avventura toscani: anche questa volta non ha tradito le sue aspettative!

E' ormai pomeriggio. Sono passate tante ore dalla partenza, l'emozione si è trasformata in consapevolezza, gioia, fatica, soddisfazione. Ma non è finita. La strada arrampica di nuovo, la fatica si fa sentire. C’è da camminare. C’è da spingere la bici su tratti durissimi. Ma il traguardo è degno della fatica: quota 2437. Sono emozionantissima! Il cielo è lì vicino, le nostre bici si fanno fotografare fiere vicino alle nuvole! Breve sosta, ci copriamo ma è freddo, dobbiamo ripartire. E via, lungo una discesa veloce, il crinale è pieno di ostacoli, sassi, buche. Bello trovare la propria traiettoria: un tuffo verso il fondo della valle. La bici parte, la testa deve lasciarsi andare senza paura, il cuore rincorre la strada che nell'ultimo tratto asfaltato ci fa volare veloci. La bici viaggia libera verso il traguardo della giornata: il primo traguardo del Giro del Monte Bianco in Mountain Bike. Ecco il paese, Les Chapeux, solitario spettatore di partenze e di arrivi. Zaini, scarponi. Siamo i soli con le bici. Per oggi la nostra impresa è conclusa.

Siamo fieri. Cerco gli occhi e le mani dei miei compagni di viaggio. Uno sguardo emozionato, una stretta forte, un abbraccio. Sono felice. Siamo felici!

Un giorno dopo l'altro il tempo scivola pian piano, lento ma intenso, pedaliamo, camminiamo, saliamo, scendiamo e magicamente ci ritroviamo a Courmayeur, allo stesso punto della partenza: identico luogo di inizio e fine. Ma noi non siamo più gli stessi. Sono successe tante cose in questi giorni: salite, discese, scivolate, risate, emozioni forti, urla, fatica. V I T A.

Abbiamo vissuto intensamente un'esperienza che tornerà spesso nella nostra mente. Sono certa che spesso mi ritroverò con il pensiero su in cima al colle, o giù lungo il sentiero sassoso, o intenta a provare a scendere in sella i tornanti strettissimi e scivolosi che Gianfranco con invidiabile abilità gira rimanendo in sospeso e che con gioia mi insegna ad affrontare. Sono certa che spesso risuonerà dentro di me la frase con cui Gianfranco mi ha salutato: "Mi raccomando: GRINTA!" Un suono che fa bene al mio cuore. Che mi fa vibrare l'anima. Un'esperienza che ho vissuto con tutta me stessa. Con la consapevolezza delle mie capacità e dei miei limiti. Con la voglia di mettermi alla prova, di trovare la determinazione per superare i momenti di difficoltà.

Un viaggio pedalato camminato respirato vissuto intensamente con il cuore. Un cuore che adesso che sono a casa è carico di emozioni.

 

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