Cultura
TORINO CAPITALE DEL LIBRO LEGGIBILE
La notizia è bella: Torino Capitale del Libro per un anno, dall’aprile 2006 all’aprile 2007. Si giocherà con i segni della punteggiatura e Torino lascerà un segno, si spera, non solo per questo
20 novembre 2004 | Massimo Rondi
Alla Fiera del Libro 2004 la Città aveva realizzato una torre di libri suggestiva e inquietante, suggestiva perché si trattava di libri e inquietante perché erano finti, o prigionieri. Pensavo a quella torre di Babele, ascoltando le parole del coordinatore del progetto, Ernesto Ferrero: I segni della punteggiatura sono segnali universali, simboli capaci di esprimere unâanima, di indicare una direzione. Scandiranno un fitto calendario di eventi lungo il corso dellâanno. I punti interrogativi ci rimanderanno alle grandi domande di sempre sul bene e sul male; i due punti, momento della spiegazione, segneranno il momento della riflessione sulle parole-chiave del nostro tempo; la virgola, segno di coordinazione, ci condurrà alla scoperta dei nuovi europei, ma anche ai complessi rapporti tra la parola, la musica, le arti visive.
E mi è venuto naturale chiosarle così:
"I segni della punteggiatura sono segnali universali, simboli capaci di esprimere unâanima purché dotati di corpo, e di corpo percepibile; capaci di indicare una direzione, se non sono illeggibili come certa segnaletica stradale...* I punti interrogativi ci rimanderanno alle grandi domande di sempre sul bene e sul male o almeno alla domanda "Cosa câè scritto qui?" mentre cerchiamo di decifrare caratteri troppo piccoli, in righe fitte, tra margini ristretti; i due punti, momento della spiegazione, purché ben evidenti, segneranno il momento della riflessione sulle parole chiave del nostro tempo; la virgola, segno di coordinazione, ci condurrà , se riusciamo a vederla, alla scoperta dei nuovi europei, ai complessi rapporti tra la parola, la musica, le arti visive⦠Perché spesso, leggendo, mi è capitato di scambiarla per un moscerino, la virgola, e ho cercato di cacciarla via, delicatamente, come uno di quei moscerini così minuscoli (molto più della Mosca di Montale), così minuscoli che ti chiedi come possano essere vivi, e magari pensare. E invece la virgola non vive un giorno solo, ma sta anzi per compiere cinquecento anni".
Quando sono difficilmente percepibili, e perciò indecifrabili e illeggibili, i segni - non solo i segni di punteggiatura ma tutti i caratteri - anziché indicare direzioni, farsi spiegazione e coordinazione, si innalzano come barriere. Barriere visive, è il caso di dire. E tutti coloro che non riescono a percepirli, decifrarli, leggerli sono tagliati fuori da quella possibilità di vita che è la lettura.
Vogliamo che Torino, città olimpica e capitale del libro, sia accessibile. Perché non cominciare dalla carta stampata? I giornali, per fare un esempio: non tutti sono leggibili come La Stampa. Eppure la grandezza dei caratteri è espediente utilizzato nei titoli per attirare lâattenzione. Sarebbe bello farlo diventare mezzo di comunicazione di massa (ipovedenti, anziani e pigri compresi).
* Mi attengo alla relazione del Professor M. Bellucci Sessa, reperibile anche in link esterno
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