Ambiente

BLOCCATO UN TRAFFICO DI RIFIUTI TOSSICI IN CAMPANIA

Il Corpo forestale dello Stato ha portato alla luce gravi reati ambientali. Seconodo il Ministro Alemanno è impossibile che la regione fosse all'oscuro di tutto

12 giugno 2004 | C. S.

“L’inchiesta condotta dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Procura di Nola fa emergere una realtà terribile ed allarmante: di fronte a questo commercio di rifiuti tossici che finivano nel territorio e nelle acque della Campania si comprende perché la Procura della Repubblica di Nola abbia voluto contestare il reato di disastro ambientale. Temiamo che quanto scoperto sia la punta di un iceberg: ora bisogna scoprire se ci sono possibili complicità da parte di chi non ha vigilato o di chi ha dato gli appalti”.
E’ quanto ha dichiarato il Ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, commentando i risultati della maxi operazione compiuta dal Cfs in Campania, che ha portato al sequestro di 25 discariche e di 4 aziende che trattavano rifiuti speciali, alla scoperta di 120 ettari di terreno contaminato da scorie pericolose e al blocco di un giro d’affari illegale stimato in 3 milioni di euro l’anno per ciascuna azienda. 16 persone sono state arrestate, mentre altre 18 sono state denunciate a piede libero: i capi di imputazione contestati sono oltre 20, tra cui associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo smaltimento illegale di rifiuti speciali pericoli.
“Si tratta di sostanze tossiche nocive che finivano ai margini di campi agricoli coltivati in prossimità di centri abitati: un’autentica bomba ecologica – spiega Alemanno - innescata da un’emergenza rifiuti che in Campania, invece di essere un problema da risolvere, va ad alimentare i traffici illeciti della criminalità organizzata”.
“Mi sembra assurdo – aggiunge il Ministro - che tutto ciò sia potuto avvenire senza che l’Amministrazione regionale si rendesse conto di nulla e senza che l’emergenza diossina dello scorso anno sia suonata come un campanello d’allarme”.
“Ringrazio la Procura di Nola e il Corpo Forestale dello Stato che, attraverso il coordinatore provinciale Stabile, ha dimostrato di essere all’altezza delle nuove funzioni di polizia ambientale che gli abbiamo attribuito con la recente riforma. Sono sicuro – conclude Alemanno - che, sotto la direzione della Procura di Nola, i nostri forestali sapranno andare fino in fondo per debellare queste pratiche illegali compiute ai danni dell’ambiente e della salute pubblica”.

Fonte: MIPAF

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