Ambiente
Nel 2100 ondate di calore e anomalie termiche saranno la normalità

Fino al 2100 le ondate di calore aumenteranno in intensità, frequenza e durata e diventeranno comuni le anomalie termiche forti
14 novembre 2023 | C. S.
Da qui al 2100 è previsto un aumento di intensità, frequenza e durata delle ondate di calore, comprese quelle marine, mentre diverranno comuni le anomalie termiche, che all’inizio di questo secolo erano percepite come estreme. È quanto emerge dalle ultime proiezioni climatiche per il Mar Mediterraneo che ENEA presenta a Earth Technology Expo 2023 (ETEXPO), la manifestazione dedicata a progetti e infrastrutture green (Firenze, 15 - 18 novembre 2023 - Fortezza da Basso).
In questa 3a edizione di ETEXPO i ricercatori ENEA saranno presenti con uno stand che abbina pannelli, video e foto e con un ampio programma di brevi talk rivolti a cittadini, imprese, PA e professionisti coinvolti nel sistema di protezione civile, prevenzione dei rischi e ricostruzione post-emergenza: 18 mini-eventi aperti al pubblico, dove i partecipanti potranno intervenire con domande, condividere esigenze ed esperienze e fare rete.
“L’ultima versione del nostro Modello Climatico Regionale ENEA-REG prevede che fino al 2100 le ondate di calore, comprese quelle marine, aumenteranno in intensità, frequenza e durata e che diventeranno comuni le anomalie termiche, che all'inizio di questo secolo erano percepite come estreme”, sottolinea Gianmaria Sannino, responsabile della Divisione ENEA di Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali. “Lo strumento che unisce modelli avanzati che rappresentano atmosfera, oceano, suolo e dinamica fluviale a diverse risoluzioni - 12 km per l’atmosfera, 1/12° per l’oceano e 0,5° per la dinamica dei fiumi - ha dimostrato di rappresentare fedelmente sia lo stato medio che la variabilità spaziale e temporale delle principali variabili climatiche atmosferiche ed oceaniche, ma anche di migliorare significativamente la rappresentazione degli eventi climatici ad alto impatto, come le ondate di calore marine, e l’innalzamento del livello del mare”, conclude Sannino.
“Saving our planet” – L’innovazione tecnologica al servizio dell’ambiente, per una transizione digitale, energetica ed ecologica” è il titolo dello stand ENEA (Padiglione Spadolini), dove saranno presentati i seguenti temi: strumenti innovativi per la gestione dell’ambiente marino; urban e space farming; habitat mapping; geoarcheologia; metodologie innovative e infrastrutture per la tutela del territorio dal rischio idrogeologico e sismico; tecnologie satellitari e telerilevamento; innovazioni e nuovi approcci per la tutela della risorsa idrica e dei beni culturali; servizi climatici; soluzioni per l’adattamento al cambiamento climatico; formazione.
“Per la valutazione del rischio e l’analisi della sicurezza delle infrastrutture critiche abbiamo sviluppato la piattaforma CIPCast[1], in grado di elaborare mappe e scenari sull’impatto che fenomeni estremi come nubifragi, alluvioni, frane e terremoti hanno su infrastrutture, popolazione, patrimonio culturale o edifici strategici, fornendo supporto decisionale alla Pubblica Amministrazione e ai gestori di servizi essenziali”, spiega Maurizio Pollino, responsabile del Laboratorio ENEA di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche. “Il sistema è in grado di fornire scenari sotto forma di mappe temporali in continuo aggiornamento sulla probabilità degli eventi e la loro relativa intensità, grazie a dati acquisiti in tempo reale da reti di sensori, abbinati a tecnologie GIS-based e a dati da satelliti e droni sull’osservazione della Terra o prodotti da modelli. Le mappe di pericolosità e rischio, sovrapposte con la posizione delle infrastrutture, consentono di valutare l’impatto dei fenomeni e suggerire interventi di allarme e manutenzione”, conclude Pollino.
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