Ambiente

UNA MAPPA DELL’ILLEGALITA’ DAI CARABINIERI PER L’AMBIENTE

Da un recente rapporto emerge che più di quattro controlli su dieci sono fuori norma.
I pareri del ministro Matteoli e del colonnello dei Carabinieri Rositani

06 settembre 2003 | T N

L'illegalità ambientale in Italia preoccupa. Al momento è pari al 43 per cento del totale. Più di quattro controlli su dieci di quelli compiuti in un anno dal Comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente si è dimostrato non conforme alle leggi. Le eco-infrazioni sono diffuse su tutto il territorio nazionale, ma con punte in Lombardia e Campania. In questo quadro poco felice, vi sono tuttavia aree particolarmente virtuose come le province di Biella, Sondrio, Cremona e Pordenone in cui i controlli fuori norma sono pari allo zero.

Il punto della situazione
La mappa dell'Italia dell'illegalità ambientale è pubblicata in un apposito volume di monitoraggio ambientale.
"Il rapporto - ha dichiarato il ministro del ramo Matteoli - presenta una fotografia fatta di luci e di ombre. E’ uno strumento di lavoro utilissimo perché serve a indirizzare l'azione di governo proprio su quelle aree maggiormente critiche ai controlli. Il rapporto comunque ci dimostra che il Paese non è a due velocità. Si tratta di un fenomeno che si estende purtroppo da Nord a Sud, senza alcuna differenza. I controlli compiuti dal Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente sono essenziali per fermare le troppe infrazioni che rischiano di privare le generazioni future del diritto a un ambiente sano e pulito. Proprio per intensificare i controlli, lo scorso anno ho potenziato di 229 unità il Comando, triplicando così le unità di personale".

Maggiori controlli
Il volume raccoglie in modo sistematico tutti i dati sui controlli ambientali compiuti nel 2001 e costituisce la continuazione di un percorso che vede nell'integrazione tra controllo, monitoraggio e informazione l'espressione più efficace di un sistema di sicurezza che a tutti i livelli ricerca il conseguimento di un profilo di legalità. Nell'elaborazione dei dati, i controlli effettuati hanno avuto come punto di riferimento la componente territoriale esaminata su base nazionale, regionale e provinciale; la tipologia dell'impatto ambientale prodotto dai fenomeni inquinanti; la tipologia degli obiettivi raggruppati per classi omogenee. Su questa articolazione e in riferimento al rapporto tra controlli e infrazioni alla normativa ambientale, sono stati definiti i livelli generali di illegalità con l'estrapolazione degli aspetti di maggiore criticità. I dati che emergono tengono conto di una nuova strategia di controllo che sotto il profilo della tipologia degli obiettivi ha superato una prima fase storica in cui venivano esaminati anche i cosiddetti micro-obiettivi (camping, pizzerie, ristoranti, ecc.) facendo concentrare gli sforzi verso obiettivi a maggiore impatto ambientale, come le industrie, le infrastrutture, i servizi tecnologici ambientali.

Noe: Carabinieri per l’ambiente
"L'elaborato - ha affermato il colonnello dei Carabinieri Rositani - oltre a fare il punto sul fenomeno dell'inquinamento nelle sue espressione più significative analizza, con metodologie e approfondimenti specialistici a livello nazionale e locale, le diverse criticità ambientali e i fenomeni criminali che vi sottendono al fine di svolgere una sempre più tempestiva e puntuale azione di contrasto. Si tratta di una sintesi di un impegno operativo complesso che vede nei Noe la componente specialistica dell'Arma che, interfacciandosi con le stazioni Carabinieri, assicura una presenze qualificata e capillare su tutto il territorio nazionale. Una presenza che è arricchita dal contributo dei diversi dipartimenti del Ministero, dell'Apat e del sistema agenziale di controllo. E' un impegno che portiamo avanti con entusiasmo, a favore della collettività, con l’obiettivo di affermare il diritto di tutti i cittadini alla legalità e alla tutela di un bene prezioso qual è l'ambiente".


I DATI
Nel 2001 sono stati compiuti 13.663 controlli per 6.610 obiettivi nel cui ambito sono state accertate 5.876 infrazioni alla normativa ambientale con un livello generale di illegalità pari al 43 per cento. I settori maggiormente critici sono l'inquinamento acustico, con un livello di illegalità del 54,2 per cento; l'inquinamento atmosferico e l'inquinamento paesaggistico-abusivismo edilizio, entrambi con il 47,6 per cento. Tra gli obiettivi controllati sono stati registrati assetti critici nell'agricoltura-silvicoltura-disboscamento, con un livello di illegalità pari al 55,8 per cento, nell'industria con il 48,9 per cento. Livelli di illegalità minore sono stati rilevati nelle infrastrutture con il 25,8 per cento; nell'industria ad incidente rilevante con il 22,7 per cento e nel materiale radioattivo con il 16,7 per cento. Tra le regioni a maggiore tasso di infrazioni: la Lombardia, con il 62,3 per cento di illegalità; seguita dalla Campania, con il 60,4 per cento; la Sicilia, con il 54 per cento. Più virtuose invece la Valle d'Aosta, con il 7,1 per cento, la Provincia di Trento con il 16,1 per cento; la Provincia di Bolzano, con il 20,5 per cento; la Sardegna con il 31 per cento; il Veneto con il 32,3 per cento; l'Emilia Romagna con il 33,1 per cento e il Lazio con 34,7 per cento.