Ambiente
L'EUROPA SCEGLIE LE FONTI RINNOVABILI. CONSIDERATA PULITA ANCHE L’ENERGIA NUCLEARE
I Paesi dell'Unione europea hanno superato le divisioni sull'obbligatorietà dell'obiettivo che punta a portare al 20%, contro il 7% attuale, la quota dei consumi europei da fonti alternative. Vincolante anche l'obiettivo minimo sui biocombustibili, fissato al 10%
10 marzo 2007 | Ernesto Vania
Entro il 2020 l'Europa dovrà ricavare il 20% della sua energia da fonti rinnovabili. Il Consiglio dell'Unione Europea, riunito a Bruxelles, ha rilanciato con forza il tema dell'energia verde nell'ambito di un piano d'azione energetico per contrastare i cambiamenti climatici causati dalle emissioni di gas serra. L'Europa stabilirà quote vincolanti nella riduzione di gas serra emessi, nella produzione di energia da fonti rinnovabili (solare, eolico, biomasse) e nel risparmio energetico.
"E' importante che queste energie rinnovabili siano delle vere energie rinnovabili â ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel - che ci sia una vero progresso tecnologico e di innovazione in Europa. Ma naturalmente bisogna tenere conto della situazione dei singoli paesi, bisogna partire dalle specificità di ognuno"
Per raggiungere l'obiettivo del 20% si adotteranno quote variabili a seconda dei Paesi, più stringenti per i Paesi più avanzati su questa strada, più basse per i "nuovi arrivati" dell'Europa centrale, che dovrebbero essere fissate al più presto.
Vincolante per tutti, invece, l'obiettivo minimo sui biocombustibili, fissato al 10%.
Il presidente Ue Durao Barroso ha annunciato che la commissione europea presenterà le sue proposte durante l'estate; se queste passeranno anche presso l'Europarlamento si potrà agire in sede di Corte di giustizia europea contro gli Stati eventualmente inadempienti.
L'intesa raggiunta ha anche visto un ruolo riservato all'energia nucleare, accontentando le richieste della Francia che, come è noto, fa grande uso di questa fonte energetica, potenzialmente rischiosa ma âpulitaâ in quanto non emette anidride carbonica.
Ribadendo la fondamentale necessità della sicurezza degli impianti, si è riconosciuto infatti il ruolo del nucleare nel ridurre le emissioni complessive di gas serra.
Per il Presidente del Consiglio italiano, Romano Prodi, "si tratta di un nuovo grande obiettivo raggiunto anche in modo inaspettato e comporterà un cambiamento della politica industriale in Europa e in Italia".