Ambiente

120 milioni per per infrastrutture irrigue e a sostegno della ricerca in agricoltura

Fondi emergenziali per la Terra dei Fuochi e per Verona e Padova. Alla ricerca destinati 10,5 milioni di euro per il miglioramento della produttività dell’intero settore agroalimentare, la salvaguardia della biodiversità degli agro-ecosistemi e la mitigazione dell’impatto dei cambiamenti climatici

09 marzo 2018 | C. S.

Il Consiglio dei Ministri ha stanziato 120,4 milioni di euro, a valere sulla dotazione 2018 del Fondo investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, per interventi sulle infrastrutture irrigue e a sostegno della ricerca in agricoltura.

"Abbiamo garantito risorse - dichiara il Ministro Maurizio Martina - per due temi cruciali come la gestione dell'acqua e la ricerca pubblica per la lotta al cambiamento climatico. Dopo una stagione siccitosa come quella che abbiamo attraversato è un investimento necessario e strutturale. Con questa decisione ancora una volta si riconosce il ruolo centrale dell’agricoltura nel preservare l’ambiente e rilanciare lo sviluppo del Paese”.

Al settore della bonifica e dell’irrigazione è stata assegnata una dotazione pari a circa 110 milioni di euro, destinata a progetti di rilevanza strategica per il raggiungimento di obiettivi di risanamento ambientale di territori ad alta valenza agricola, di difesa del suolo e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Inoltre, il Fondo ha destinato risorse specifiche per il contrasto di alcune situazioni emergenziali nella cosiddetta “Terra dei Fuochi” e nelle Province di Verona e Padova, interessate dall’inquinamento da PFAS.

Alla ricerca, invece, sono stati destinati 10,5 milioni di euro, da investire in progetti volti al miglioramento della produttività dell’intero settore agroalimentare, alla salvaguardia della biodiversità degli agro-ecosistemi e alla mitigazione dell’impatto dei cambiamenti climatici. Tra questi, particolare rilevanza assumono gli investimenti tecnologici e infrastrutturali dei laboratori scientifici che permetteranno il potenziamento delle attività di studio e ricerca lungo le filiere italiane di produzione; dalla qualità (genetica e fitosanitaria) dei materiali per la propagazione, alla ottimale gestione delle tecniche colturali, alla sicurezza igienico-sanitaria delle produzioni, nonché all'individuazione dell'esatta origine territoriale del prodotti agroalimentari.

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