Ambiente

Scoperta nel Parco del Conero una rarissima orchidea spontanea

26 giugno 2017 | C. S.

Sono davvero lontani i tempi in cui gli oppositori al parco definivano il Conero un giardinetto, una specie di grande aiuola urbana di scarso valore scientifico. Negli ultimi decenni infatti una mole straordinaria di ricerche, in gran parte merito del prof. Edoardo Biondi, attuale consigliere dell’Ente parco, ha dimostrato l’eccezionale ricchezza floristica dell’area protetta del Conero.

"La morfologia del Conero –spiega Gilberto Stacchiotti, Presidente dell’ Ente Parco del Conero- ha scoraggiato l'uso del territorio in modo invasivo e questo ha permesso di salvaguardare la flora. Grazie anche alla posizione geografica, il Conero si rafforza sempre più come emergenza naturalistica, arrivando a vantare quasi 1.200 specie di piante: una biodiversità straordinaria se si considerano i 6.000 ettari di territorio protetto’. Il Conero dunque non è solo panorami mozzafiato ma un’oasi dove la flora vive e sopravvive a secoli di inevitabile antropizzazione, offrendo ancora incontri preziosi. Tra i fiori ci sono anche le orchidee, qua presenti con una trentina di specie, dalla onnipresente Orchis purpurea, a specie rare o uniche, mai segnalate in zona prima d’ora. Più appariscente è Himantoglossum adriaticum H. Baumann che può raggiungere l'altezza di un metro. E' una rarissima orchidea per il Conero e per l'intero litorale marchigiano. Il primo esemplare era stato segnalato nei pressi di Portonovo nel 2010 da Santarello, gioia e meta per gli orchidofili della zona. ‘Nell'aprile di quest’anno invece, -continua Stacchiotti- in pieno anticipo sul periodo canonico di fioritura che è maggio-luglio, Alessandro Camilletti ha individuato una nuova stazione nel comune di Sirolo. Questo ritrovamento è importante anche per costituire una garanzia per la continuazione del genere sul Conero e serve tutelare altresì la zona del nuovo ritrovamento in quanto luogo a rischio".

L'Himantoglossum adriaticum H. Baumann è una pianta perenne il cui apparato radicale è costituito da due grossi tuberi ovoidali. L'altezza delle pianta va dai 30 cm al metro e si presenta con infiorescenza allungata con molti grandi fiori. All'inizio della fioritura il labello è avvolto a molla per distendersi per una lunghezza che può superare i 6 cm non per nulla l'etimologia del nome deriva dal greco 'himas, himantos', cinghia, e 'glossa', lingua.

"Questi ritrovamenti –conclude il Presidente dell’ Ente Parco- sono di particolare interesse per gli amministratori locali in quanto Himantoglossum adriaticum è l'unica specie tra le orchidee marchigiane incluse nell'Allegato II della Direttiva del Consiglio d'Europa 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora. E grazie a questa scoperta, l’orchidea più rara del Conero è ora presente in appena 3-4 individui di cui uno impreziosisce il territorio sirolese".

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