Ambiente
L'olivo e l'olio d'oliva contro il riscaldamento globale
Con l'adozione di pratiche agronomiche sostenibili, dall'emissione in atmosfera di 1,5 kg di anidride carbonica per ogni bottiglia d'olio d'oliva si potrebbe persino arrivare a un saldo positivo di 10 kg di anidride carbonica. L'olivo è la risposta al riscaldamento globale
18 novembre 2016 | C. S.
L'ONU, attraverso l'organismo COP22 che si occupa dei cambiamenti climatici, si è riunito a Marrakech (Marocco) per cercare di comprendere quali azioni intraprendere per fermare il riscaldamento globale.
Anche il Consiglio oleicolo internazionale ha portato il proprio contributo, con una conferenza che ha dimostrato come l'olivo e l'olio d'oliva possano diventare una risposta contro il cambiamento cliamtico.
In qualità di esperti sono stati chiamati relatori dell'Università della Basilicata, dell'Irta spagnolo e la società di consulenza CO2.
Durante i lavori è stato evidenziato come l'olivo abbia la capacità di fissare in maniera assai efficiente la CO2 dell'atmosfera, con effetti positivi contro il riscaldamento climatico. In particolare gli olivi, al pari di altre colture legnose, sono particolarmente efficaci nel sequestro dell'anidride carbonica, molto più efficaci delle colture erbacee annuali. Inoltre l'olivo può venire coltivato anche in aree semi aride, con precipitazioni inferiori ai 450 millimetri di pioggia all'anno, così arricchendo il bacino di depositi di carbonio, oltre le foreste.
Purtroppo non esistono ancora standard di comunicazione ambientale riconosciuti a livello internazionale, ma la letteratura scientifica è ricca di esempi della sostenibilità dell'olivo e dell'olio.
Secondo studi pubblicati finora, se produrre un litro di olio d'oliva comporta l'emissione in atmosfera di 1,5 kg CO2-eq, l'adozione di importanti pratiche agronomiche permette l'oliveto all'oliveto si sequestrare circa 11,5 kg di CO2 nel terreno. Il saldo complessivo, per la nostra bottiglia d'olio, diventerebbe così largamente positivo, a 10 kg di CO2 sequestrata.
Secondo il COI nel futuro occorrerà parlare sempre di più dei benefici ambientali dell'olivo, in particolare contro il cambiamento climatico, tanto da creare nell'opinione pubblica la consapevolezza che l'olivicoltura può diventare parte della soluzione.
Non è quindi solo necessario utilizzare lo slogan “l'olio d'oliva fa bene alla salute”. Meglio utilizzare la formula: “l'olio d'oliva fa bene alla salute e all'ambiente.”
Potrebbero interessarti
Ambiente
Angurie, meloni e pesche con prezzi in calo per combattere l'afa estiva

Per l'anguria con listini all'ingrosso scesa del 4%. Nonostante le gelate primaverili, sono in produzione le ciliegie pugliesi, della varietà Ferrovia, con una qualità in miglioramento grazie al caldo
17 giugno 2025 | 09:00
Ambiente
Alberi Monumentali d'Italia, cresce il numero delle piante tutelate

Le specie più numerose sono la roverella e il faggio. Le Regioni con il maggiore numero di alberi monumentali sono il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e la Sardegna
10 giugno 2025 | 09:00
Ambiente
Il lupo in Europa è ora meno protetto

La maggioranza al Parlamento Europeo ha sostenuto le richieste delle comunità rurali e per questo dal 2022 la Commissione ha avviato un processo per ridurre il grado di protezione dei lupi
21 maggio 2025 | 09:00 | Marcello Ortenzi
Ambiente
Il vino italiano primo per produzione e secondo per quota di mercato

Bene i distretti del vino italiani, che nel complesso crescono del 4% tendenziale, in particolare il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, i Vini dei Colli Fiorentini e senesi e i Vini del veronese
07 aprile 2025 | 15:00
Ambiente
Nel Mediterraneo piogge stabili dalla fine dell’Ottocento, ma in futuro è prevista una diminuzione

Un team di ricercatori di cui fa parte l’Università Statale di Milano ha tracciato l’evoluzione delle precipitazioni nel Mediterraneo a partire dalla fine del diciannovesimo secolo, prevedendo una diminuzione nel XXI secolo
22 marzo 2025 | 12:00
Ambiente
I cambiamenti climatici e l'impatto sulle nuove generazioni

I contributi e le opinioni di qualificati analisti sui problemi ambientali, pone l’attenzione soprattutto sulle possibili alterazioni della Corrente del Golfo, che potrebbero avere conseguenze, seppur meno gravi che altrove, anche sul Mediterraneo
23 febbraio 2025 | 09:00