Ambiente

Si può ancora evitare la sesta estinzione di massa

23 maggio 2013 | C. S.

Nella Giornata Mondiale per la Biodiversità, che si celebra il 22 maggio, il WWF lancia l’allarme: il cambiamento climatico sta mettendo a serio rischio anche le specie più comuni di piante e animali a livello globale, e anche la natura d’Italia sta cambiando drasticamente, come dimostra il Progetto Clima-Osservatorio Oasi avviato nelle aree protette del Panda e rilanciato negli ultimi giorni della Campagna Oasi WWF. Ma questa grande estinzione di massa si può ancora evitare: bisogna agire in fretta per azzerare le emissioni climalteranti nel più breve tempo possibile, una necessità resa ancora più urgente dopo che nelle scorse settimane la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto le 400 parti per milione, livello record che non si registrava da oltre 3 milioni di anni (ben prima della comparsa dell’Homo sapiens sulla Terra).

L’hanno già reso noto gli scienziati riuniti, nel gennaio scorso a Copenaghen, nel nuovo Panel Scientifico dell’ONU per la Biodiversità e i Servizi Ecosistemici (IPBES). Ma il nuovo studio[1] su 50.000 specie animali e vegetali pubblicato da una delle più autorevoli riviste scientifiche (Nature Climate Change) lo riafferma con forza: a causa del cambiamento climatico il Pianeta rischia di perdere più di un terzo degli animali e metà delle piante oggi conosciuti, e la biodiversità rischia di ridursi drasticamente ben prima della fine del secolo, con le piante e gli anfibi tra i gruppi tassonomici maggiormente a rischio. Ma secondo lo studio, se agiamo presto e con decisione basandoci sui livelli di riduzione delle emissioni indicati dalla comunità scientifica, il fenomeno può essere arginato, le perdite di biodiversità ridotte fino al 60% e il periodo in cui le specie potrebbero aver tempo di adattarsi prolungato di 40 anni. Le specie prese in esame sono molto importanti anche per il benessere dell’uomo, per i processi di purificazione dell’aria e dell’acqua, per il controllo delle alluvioni, per il ciclo dei nutrienti e per l’importante ruolo del turismo nelle società umane. Rimanere al di sotto dei 2°C di aumento medio della temperatura globale rispetto all’era preindustriale, secondo gli scienziati, è cruciale.

 

Se lo studio di Nature Climate Change vede Africa Sub Sahariana, America centrale, Amazzonia e Australia tra le aree più colpite, anche Nord Africa, l’Asia e l’Europa meridionale sono considerate ad altissimo rischio, e infatti i cambiamenti climatici stanno minacciando e modificando anche la Natura d’Italia. Lo dimostra il progetto Osservatorio Oasi – promosso dal WWF Oasi in collaborazione l’Università della Tuscia, Uniroma3, con il supporto di Corpo Forestale dello Stato il Museo di Zoologia di Roma e il contributo di Epson e Centro Euromediterraneo per i cambiamenti climatici (CMCC) - per capire il clima che cambia, costruire reti di monitoraggio per studiare i suoi impatti e sperimentare nuove modalità per l’adattamento, il tutto attraverso l’osservazione di uccelli migratori, anfibi, boschi e farfalle custoditi nelle aree protette dal Panda in tutta Italia. Un motivo in più, nella giornata in cui tutto il mondo celebra la biodiversità, per sostenere la campagna per le Oasi del WWF, presidi di natura al sicuro e veri e propri laboratori scientifici a cielo aperto, che fino al 26 maggio è possibile aiutare donando via sms o chiamata al 45506* o presso gli sportelli UniCredit di tutta Italia.

 

“Stiamo correndo il rischio di lasciare ai nostri figli e nipoti un Pianeta spoglio, povero di vita, in cui le condizioni di sopravvivenza della stessa specie umana sarebbero enormemente difficili – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia - Questo scenario da fantascienza non deve diventare reale a causa di interessi e avidità: sarebbe un crimine gravissimo. Ma il mondo è fermo, frenato da chi non sa vedere un futuro diverso, nel quale gli esseri umani imparino dalla natura, invece di distruggerla, e vivano seguendo i suoi migliori insegnamenti. Dalle Oasi del WWF, presidi di natura da proteggere, che aiutano il clima e dove le specie vivono al sicuro, si impara anche questo.”

 

 

 

“Le aree naturali protette sono un fondamentale alleato nella lotta al cambiamento climatico, ci aiutano a comprenderlo e a difendere la natura e noi stessi dai suoi impatti. Il progetto Osservatorio Oasi WWF dimostra il ruolo fondamentale che queste preziose aree svolgono per la conservazione della biodiversità, che oggi tutto il mondo celebra. Non ci stancheremo mai di proteggerle, e l’aiuto di tutti i nostri sostenitori sarà fondamentale per mantenere l’impegno” ha detto Antonio Canu, presidente del WWF Oasi.

 

“Come ci viene detto dai maggiori studiosi al mondo che stanno cercando di impostare un nuovo sistema economico che tenga conto finalmente della natura, della biodiversità e degli ecosistemi - come indicano i prestigiosi rapporti del TEEB (The Economics of Biodiversity and Ecosystem Services) il programma mondiale ONU sul valore della natura - le attività umane producono costi pesanti per le risorse naturali e i sistemi naturali, calcolati in oltre 7.300 miliardi di dollari che equivalgono al 13% del prodotto globale lordo (rispetto ai dati del 2009). Una cifra immensa, calcolata ancora per difetto, che ci dimostra come è ormai fondamentale mettere il capitale naturale al centro di una nuova impostazione economica, obbligatoria anche a causa della gravissima crisi economica finanziaria attuale. Senza una natura sana non c’è futuro per le società umane. E’ bene che la politica impari definitivamente il valore di questa affermazione e agisca di conseguenza” ricorda Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia.

 

Le aree protette svolgono un ruolo attivo sia per proteggerci dagli impatti dei cambiamenti climatici, sia per la riduzione della CO2 in atmosfera: a livello mondiale il 15% del carbonio viene stoccato nelle aree protette, mentre in Italia si stima che i 1.388.568 ettari di aree protette possano assorbire 12,7 Mt di CO2 ogni anno, per un valore economico calcolato in 1,2 miliardi di euro.

 

LA CAMPAGNA OASI 2013: RUSH FINALE! Per tutta la settimana è ancora possibile aiutare il WWF a proteggere la natura d’Italia, anche dal clima che cambia, attraverso il sistema delle Oasi WWF, più di 100 paradisi naturali per oltre 37.000 ettari di natura in tutta Italia, protetta da ogni minaccia grazie al lavoro quotidiano di esperti, volontari e sostenitori. Fino al 26 maggio si dona al 45506 via sms o chiamata, o presso gli sportelli bancomat UniCredit di tutta Italia, per mantenere questo patrimonio e promuovere due nuove oasi: una “Casa per l’Orso” in Trentino e una “spiaggia sostenibile” in Sardegna. Nel weekend ancora eventi speciali, in particolare al Nord! Tutti gli approfondimenti su www.wwf.it/oasi.

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